Piccione fa cadere un pezzo di Colosseo

Prima un piccione, poi un turista. Un Santo Stefano movimentato quello al Colosseo dove, comunque, già al mattino si era battuto il record di quattromila visitatori. Il primo incidente si è verificato intorno alle 12.30. Un piccolo pezzo di tufo viene giù dal cielo, o meglio da uno dei prospetti esterni. A dare l'allarme ai vigili urbani, che hanno subito provveduto a transennare una piccola area, alcuni turisti. Nulla di grave, assicura poco dopo la direttrice dell'Anfiteatro Flavio, Rossella Rea. «È stata la caduta di un piccolo frammento di tufo dal prospetto esterno del monumento - precisa - quello sul quale a marzo saranno posti i ponteggi per i restauri finanziati da Diego Della Valle». A causare il distacco della breccola di tufo, spiega la Rea, sarebbe stato un piccione. «La zona è stata comunque transennata a titolo precauzionale, precisa la direttrice, e sono state predisposte ulteriori verifiche. A quell'ora - continua la direttrice - il Colosseo era stracolmo di turisti per l'apertura gratuita natalizia. Ma non c'è stato alcun allarme, praticamente non se ne è accorto nessuno». Ma la giornata non è stata proprio fortunata, al di là del numero dei turisti. Dopo il frammento di tufo infatti è scoppiato quasi subito un altro piccolo "giallo": un turista forse un po' distratto si sarebbe appoggiato, provocandone l'allentamento, a una transenna sulla terrazza del Terzo Ordine, aperta ieri con la possibilità di visite guidate e un attore che, con le parole di Cicerone, raccontava come avvenivano i giochi gladiatori. Un racconto pieno di fascino che deve aver "ipnotizzato" l'ignaro turista che, poco dopo avrebbe provocato la chiusura della terrazza alle visite pubbliche. A denunciare quest'ultimo episodio, che sarebbe avvenuto all'incirca alla stessa ora di quello provocato (sembrerebbe) da un piccione, la Uil beni culturali, che parla di «cedimento di una transenna alla quale si sono appoggiati alcuni visitatori» e si chiede «perché vengono celati episodi che peraltro riguardano aspetti legati alla sicurezza?». La notizia è stata poi in parte confermata sempre dalla Rea: «Si è trattato dell'allentamento di una transenna e questo non impedisce le visite. L'intervento per la riparazione verrà fatta domani (oggi ndr) di primo mattino, poi la terrazza verrà riaperta».   Vista la giornata, insomma, meglio non rischiare e chiudere al pubblico la terrazza del Terzo Livello. Su questa curiosa vicenda, comunque, è stata già avviata un'indagine: «La concomitanza di questi due episodi in una giornata di festa non mi convince», dice la direttrice Rea, che ricorda l'allarme procurato ai primi di agosto dalla finta bomba. Che siano lotte intestine a "sgretolare" uno dei monumenti più famosi al mondo? Del resto, considerata la funzione del Colosseo, non sarebbe poi così fuori luogo. Indagini a parte, gli episodi di ieri confermano l'assoluta esigenza di procedere quanto prima ai lavori di restauro. Anche in questo caso, il sindaco Alemanno nei giorni scorsi aveva definito addirittura «criminali» i ripetuti ostacoli posti all'avvio dei cantieri. Per annunciare poi all'antivigilia di aver parlato con il sottosegretario ai Beni culturali Roberto Cecchi «e finalmente si è superato l'ennesimo ricorso al Tar. È una follia - aveva detto il primo cittadino ai microfoni di Radio Vaticana - essere fermi da un anno a causa di vari ricorsi quando c'è un privato che ci dà 25 milioni per la ristrutturazione del Colosseo e in cambio chiede solo di potersene vantare. Il bando è già partito e da marzo apriranno i cantieri». Cantieri che, ricordiamo, riguarderanno interventi di chiusura della arcate perimetrali con 84 cancellate, il restauro di oltre ventiseimila metri quadrati di prospetti e la realizzazione di un centro servizi esterno per tutte le strutture di accoglienza. Tra fato e veleni il bimillenario monumento della Roma imperiale continua a essere protagonista della vita politica della città. E nell'anno che sta per cominciare lo sarà ancora di più. Nel bene e nel male.