Studenti guerriglieri Una mattina d'inferno

Ilcorteo degli studenti doveva snodarsi da piazzale dei Partigiani a viale Trastvere in linea retta. Le deviazioni erano vietate. Invece, è successo di tutto. Il serpentone ha cercato di forzare i blocchi delle forze dell'ordine, ha cambiato direzione e fatto impazzire il traffico. Sono volati fumogeni e secchiate di vernici, sono state assaltate le auto, una banca è andata in fiamme. Poi il caos alla stazione Ostiense con i binari occupati. Ieri mattina la manifestazione dei 2.000 studenti ha creato il panico tra Piramide e Trastevere. Il lungotevere bloccato, i bus deviati e le auto incolonnate in tutti i quartieri circostanti. Alla fine il sindaco Alemanno è sbottato: «La manifestazione studentesca ha provocato gravi disagi violando le prescrizioni della Questura rispetto al percorso e dando luogo a non gravi ma riprovevoli episodi di violenza. Servono regole condivise». L'antipasto di quello che sarebbe successo si è avuto poco dopo l'alba davanti a palazzo Chigi. Un gruppo di studenti ha fatto risuonare simbolicamente delle sveglie in piazza Colonna contro il Governo. Il corteo vero e proprio è partito alle 9 da piazzale dei Partigiani. Lo slogan più gettonato era chiaro: «Se non cambierà, lotta dura sarà». I manifestanti hanno percorso via Marmorata fino al lungotevere. È qui che è iniziato il caos. Hanno cercato di forzare i blocchi della polizia, hanno gettato fumogeni e vernici contro le camionette al grido: «Quando l'ingiustizia diventa legge la disobbedienza è un dovere». Alla fine hanno attraversato il fiume. Ma invece di dirigersi verso Largo Bernardino da Feltre (come previsto) hanno deviato a destra su Lungotevere Ripa, urlando: «Roma libera, Roma libera». È scattato di nuovo il lancio di vernice e palloncini sui blindati. Poi la polizia è riuscita a far defluire il corteo verso la destinazione originaria. Poco prima di mezzogiorno sono arrivati in viale Trastevere, dove si trova il ministero dell'Istruzione. Il ministro è stato bersagliato dagli slogan: «Gelmini, Gelmini, dimissioni». Per l'ennesima volta hanno scelto di fare di testa loro. E hanno puntato verso la stazione di Trastevere. La filiale di Unicredit è stata presa d'assalto. Fumogeni sono stati tirati dentro la banca. Le forze dell'ordine hanno impedito che il corteo arrivasse alla stazione. Allora gli studenti hanno fatto dietrofront, hanno riattraversato il Tevere e si sono diretti verso Piramide. Su via Marmorata alcuni ragazzi si sono scagliati contro un'auto. L'hanno colpita con i caschi che brandivano come armi. Poi hanno invaso la stazione Ostiense e hanno occupato i binari bloccando pure il traffico ferroviario. Alcune decine di ragazzi sono stati identificati. Per loro scatterà la denuncia di manifestazione non preavvisata e interruzione di pubblico servizio. E oggi si replica con il corteo della Cgil. Partenza alle 14 da piazza della Repubblica, arrivo alle 18 in piazza del Popolo. Passerà da piazza Barberini e viale Trinità della Monti. Si prevede un altro giorno di passione.