Sit in davanti all'ospedale «Pagateci lo stipendio»

MicheleBucci, che da 20 anni lavora come infermiere nella struttura sanitaria, si è incatenato ai cancelli di ingresso chiedendo un incontro col direttore generale. «Ci sentiamo mortificati - dice - Lavoriamo senza essere pagati». Hanno poi fatto quadrato intorno a lui i tanti colleghi che avevano finito il turno, tutti nelle stesse condizioni. Circa 600 dipendenti che ormai dal 2009 non vengono retribuiti a cadenza puntuale: «I ritardi arrivano a superare anche i 20 giorni - spiega Pina - Le banche ormai ci bollano come cattivi creditori, c'è chi non riesce neppure ad accendere un mutuo». Chiedono pagamenti puntuali, riconoscimento degli arretrati ma soprattutto un dialogo con i vertici della struttura. Solo intorno a mezzanotte c'è stato un primo incontro chiarificatore con i vertici dell'ospedale che ha convinto i dipendenti a una «tregua». Restano comunque in allerta i sindacati. «Se non avremo conferme di apertura da parte dell'azienda anche in futuro - dichiara Paolo Dominici, segretario provinciale Uil Fpl - non escludiamo di aggiungere allo stato di agitazione permanente uno sciopero generale che coinvolga tutti i dipendenti». Eri. Del.