Le mani della Piovra su rifiuti e negozi

Lievee progressivo aumento delle lesioni dolose, delle ingiurie e delle minacce. Incremento delle denunce per violenza sessuale e un radicamento sempre maggiori delle mafie nell'economia romana. Sono alcuni dati del primo rapporto sulla criminalità nel Lazio, illustrato ieri dalla presidente della Regione, Renata Polverini. Messo a punto dall'Osservatorio regionale per la legalità, il rapporto consiste in un'analisi comparata dei dati relativi al quinquennio 2006-2010. Evidenzia che «rimane quanto mai alto per le organizzazioni mafiose l'interesse a costituire articolazioni logistiche nel Lazio e soprattutto a Roma, in un contesto che offre grandi opportunità per il reinvestimento di profitti illecitamente accumulati e per l'avvio di attività imprenditoriali, soprattutto nei settori dell'edilizia, delle società finanziarie, del commercio, della ristorazione, dell'abbigliamento, dello smaltimento dei rifiuti, delle concessionarie di auto». Per quanto riguarda gli omicidi, il rapporto rivela che si è passati da un tasso di 0,09 ogni 10 mila abitanti nel 2006 a un tasso di 0,06 nel 2010. Le ingiurie e le minacce sono rispettivamente passate da 5,97 e 8,15 ogni 10 mila abitanti nel 2006 a 7,24 e 10,63 nel 2010. Le denunce per violenza sessuale sono aumentate nel 2010 a 0,83 ogni 10 mila abitanti (erano 0,67 ogni 10 mila abitanti nel 2006). I furti denunciati nel 2010 sono stati 165.764, mentre erano 217.946 nel 2006. I casi di usura sono passati da 25 nel 2006 a 32 nel 2010. Per Polverini, il rapporto «è uno strumento importante per capire come indirizzare le risorse, anche nel nuovo patto Lazio sicuro. È importante per le forze dell'ordine, perché potranno avere un insieme di dati sul territorio, ed è importante anche per gli amministratori locali». In totale a Roma si commettono 719 reato ogni diecimila abitanti, mentre a Fiumicino (complice l'aeroporto) se ne commettono 1118.