Spari contro il rapinatore playboy: due arresti

Punire con il piombo il "rapinatore playboy" del quartiere, ucciderlo per il sospetto che fosse l'amante delle loro mogli. Era una lezione da dare all'amico traditore il movente dell'agguato a Roma dello scorso 10 luglio, quando Giulio Saltalippi, un 33enne con precedenti, fu ferito con quattro colpi di pistola, mentre era in strada di sera. A tentare di ucciderlo sono stati i suoi compari di rapine, Indigo Midile, di 39 anni, e Antonio Schiavo, di 44, entrambi romani con precedenti penali, che sono stati fermati dagli agenti della Squadra Mobile. I due erano convinti che Saltalippi avesse una relazione con le loro mogli e per questo si sono coalizzati contro di lui: dopo aver rimediato due pistole calibro 9, di cui poi si sono disfatti, gli avevano dato un appuntamento in strada intorno alle 22, in via Diego Angeli, nel quartiere periferico di Casal Bruciato. E a bordo di uno scooter hanno sfogato la propria gelosia a colpi di proiettili. La vittima si era accasciata a terra, ma il tentativo di ucciderlo era fallito: Saltalippi era riuscito a scappare e a salvarsi miracolosamente riparandosi tra le auto parcheggiate.   Il luogo dell'agguato non era vicino alla casa del "rapinatore playboy", che avrebbe dovuto trovarsi in un appartamento alla Magliana agli arresti domiciliari per una condanna per lesioni. Quella di Saltalippi era una vita di eccessi, fatta di donne e malavita. Ma quella volta aveva sgarrato arrivando a insidiare le mogli dei compari. L'uomo si trova ancora in ospedale ed è piantonato per i reati di cui è accusato. Indigo Midile, che era già ricercato dalla polizia per tentato omicidio, è figlio di Giuseppe, latitante da dieci anni e accusato di reati come rapina e droga. Antonio Schiavo, con precedenti per rapina, è invece fratello di una cantante romana che ha partecipato a Sanremo negli anni '90. Per i tre ex-amici e compari di rapine, protagonisti di una storia di gelosie, sesso e tradimenti, le sbarre sono ormai l'unica cosa in comune.   "I risultati ottenuti oggi dalla polizia di Stato e dai carabinieri dimostrano che è in atto nella città una forte controffensiva contro il crimine - dice il sindaco Gianni Alemanno - Bisogna continuare su questa strada per debellare tutte le bande che oggi cercano di conquistare il territorio per gestire lo spaccio della droga e altre forme di attività illegale". "Peraltro - prosegue il sindaco - il movente che emerge dal tentato omicidio di Casal Bruciato risulta essere legato a questioni di carattere personale e passionale, escludendo motivazioni di criminalità organizzata. E questo dimostra che non bisogna cadere in teoremi superficiali che vogliono rappresentare Roma in balia della criminalità organizzata".