Ennio non ce l'ha fatta. Lo scippo ora è omicidio

Non ce l'ha fatta Ennio Lupparelli, il 68enne investito a San Basilio dallo scippatore che aveva appena derubato sua moglie. Le sue condizioni sono apparse fin dall'arrivo all'ospedale Pertini disperate: operato alla testa poche ore dopo l'incidente, la prognosi dei medici aveva lasciato pochissime speranze alla famiglia. Ieri i sanitari hanno constatato la morte cerebrale. Il tragico incidente, ricordiamo, è avvenuto martedì sera a San Basilio, in via Sarnano. Erano circa le 20 quando il signor Ennio e sua moglie Anna, a passeggio per il quartiere in attesa di raggiungere alcuni amici a cena, si sono imbattuti nel loro aggressore, M.F., un pregiudicato romano di 33 anni poi arrestato in un blitz congiunto di carabinieri e polizia. Il malvivente si è avvicinato ai due pensionati a bordo della sua Panda rossa strappando la borsetta dalle mani della signora Anna. Il peggio doveva ancora arrivare. Imboccato un vicolo cieco, l'uomo ha fatto inversione e ingranato la marcia, investendo Ennio, che aveva cercato di sbarrargli la strada. Le sue condizioni come detto sono sembrate subito disperate. Fratture multiple ed ematomi al corpo ed alla testa. E' rimasto in coma farmacologico al Pertini due giorni. Ieri, Ennio è morto. La famiglia Lupparelli, stretta attorno alla moglie ed ai due figli della coppia, Fabrizio e Massimo, ha lasciato il Pertini poco dopo le 18, quando i sanitari hanno comunicato l'avvenuta morte cerebrale. Piangeva composta Anna, ancora sotto choc, fuori dal reparto di neurochirurgia. La testa tra le mani, avvolta dall'abbraccio della sorella, ha lasciato l'ospedale pochi minuti dopo aver parlato coi medici. Gli occhi persi nel vuoto e il capo chino, quasi si trattasse di un brutto incubo. La famiglia ha autorizzato la donazione degli organi. Ora si aggrava la posizione di Cristiano Mennoni, il 33enne pregiudicato romano che lo ha investito: sarà accusato di omicidio volontario e rapina. Il cambio di imputazione, che sarà formalizzato nelle prossime ore dal procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani, segue la morte di Lupparelli. L'altro ieri di fronte al pm, Mennoni ha sostenuto di non aver intenzionalmente investito l'anziano, «non me ne sono accorto» ha detto agli investigatori. Una versione contrastante. Il sindaco ha espresso vicinanza e cordoglio alla famiglia. «Siamo profondamente addolorati per la sua morte e saremo vicini alla famiglia in tutti i modi» ha detto Gianni Alemanno, subito dopo aver appreso la notizia della morte cerebrale del sessantottenne investito dal malvivente, a margine della Conferenza Unificata. «Per fortuna è stato assicurato alla giustizia il responsabile e questo ci consente di dare giustizia ai familiari».