«È un gioco al massacro»

Sel'evasione fiscale, come ha rilevato l'Agenzia delle entrate attraverso un'indagine della Guardia di Finanza, tocca il 45%, molti imprenditori prima di commentare la notizia, vogliono vederci chiaro. Alla luce anche della prossima privatizzazione delle licenze demaniali che andranno all'asta a partire dal primo gennaio 2016. «Noi continuiamo a fare il nostro mestiere - afferma Angelo Fusari gestore dello stabilimento balneare Lido e rappresentante del Sib a Torvajanica - nel segno della tradizione familiare. Una tradizione che ci ha portato sempre ad essere considerati per qualità di servizi, prestazioni e gentilezza, come una delle strutture più importanti del litorale». «Altrettanto fanno i nostri colleghi di Torvajnaica, che hanno alle spalle un'esperienza ultratrentennale, e oggi si vedono tacciati come evasori fiscali», aggiunge Fusari. «Tra canoni demaniali, tributi, oneri concessori, contributi previdenziali all'Inps e chi più ne ha più ne metta, come si può pensare di evadere una di queste tasse se veniamo controllati dall'inizio della stagione fino alla fine, senza soluzione di continuità?». «La nostra è una vertenza a livello nazionale - interviene Angelo Cavola, presidente del Sib di Ardea - Riguarda proprio i canoni demaniali che, nel giro di pochi anni, e precisamente dalla Finanziaria del 2006, sono quadruplicati. Il Comune di Ardea ci ha inviato i canoni di pagamento e gli stabilimenti stanno provvedendo a saldare questo pesante canone». «Al Governo, nel corso di alcuni incontri con il sottosegretario Vegas, abbiamo proposto un modello sul quale basarsi e che avrebbe consentito allo Stato di incamerare una somma più cospicua in tasse», incalza Cavola. «L'intenzione invece rimane quella di lasciare i canoni di locazione del demanio marittimo in questa maniera, costringendoci dunque a ricorrere all'autorità giudiziaria». «I gestori degli stabilimenti balneari - dichiara il sindaco di Ardea Carlo Eufemi - stanno provvedendo a pagare il canone demaniale. Abbiamo avuto diversi incontri sulla questione e ci siamo confrontati proprio perché la vertenza stava assumendo toni molto aspri».