Allo stadio Olimpico il sistema di sicurezza si fa in tre.

Sonole tre zone disegnate nell'ordinanza varata ieri dal questore Francesco Tagliente presentata con carabinieri, Guardia di finanza, Municipale e rappresentanti di Roma Capitale, Atac e 118, tutti coinvolti nella gestione della macchina dei controlli. L'«hard ring» comprende l'impianto sportivo. Fitta la rete di sicurezza, con accesso consentito a possessori del biglietto, forze dell'ordine e operatori abilitati, delimitata da protezioni in muratura cancellate metalliche e tornelli. La «soft ring» è l'area di prefiltraggio dei tifosi, perimetrata da reti metalliche e strutture fisse. L'«area di rispetto» invece coincide con itinerari di accesso allo stadio, scali ferroviari e aeroportuali, varchi stradali e autostradali, itinerari e fermate dei mezzi pubblici: previsti servizi di vigilanza ad ampio raggio e indirizzamento degli spettatori. Nel corso della stagione calcistica verranno poi varate anche ordinanze specifiche adottate dal Questore alla vigilia delle singole gare. «La pianificazione riduce le criticità - spiega il questore Tagliente - Lo scorso anno abbiamo avuto riscontri positivi grazie alle società e a un sistema di rete. Procederemo sempre sulla politica del doppio binario: per i tifosi e per chi si pone contro i tifosi». Quaslche dato. Nella stagione 2007-08 gli arrestati sono stati 17 lo scorso anno 27, i denunciati da 47 a 133, i sequestri (stupefacenti, armi improprie artifizi pirotecnici) da 18 a 192. I denunciati da 47 a 139, gli arrestati da 17 a 27, i Daspo da 172 a 266. Fab. Dic.