Anche Renata boccia Wojtyla

Alla fine mancava, sostanzialmente, soltanto il parere della presidente del Lazio, arrivato ieri. «Se mi piace la statua del Papa a Termini? Se devo dare un parere spassionato no, però non è che non mi piaccia l'opera: non mi pare che sia somigliante e penso che se deve ricordarci Giovanni Paolo II questo sia il minimo. Mi pare che il sindaco Alemanno - ha aggiunto la Polverini - abbia chiarito che se non è apprezzata dalla città, e non mi pare che lo sia, si può intervenire». Come il vecchio detto «per star meglio qui giaccio», il sindaco Alemanno che ha voluto omaggiare sinceramente papa Wojtyla con una statua in sua memoria alla Stazione Termini, si è ritrovato nel bel mezzo della bufera. Anche ieri è tornato sulle polemiche, implacabili smentendo la notizia che il bozzetto del progetto era stato bocciato dalla commissione presieduta dal soprintendente Umberto Broccoli. «Sono tutte invenzioni: in realtà la sovrintendenza comunale ha fatto un iter totalmente indipendente e senza pressioni politiche e questo aveva dato esito positivo, coinvolgendo sia le autorità religiose sia il Ministero - ha chiarito il primo cittadino - la statua è stata donata dalla fondazione Angelucci. Il Comune si è limitato a prendere atto delle richieste della Fondazione, e di quelle che erano le autorizzazioni della sovrintendenza. Questo non toglie che il giudizio finale deve darlo la gente. Se questa statua non piace interverremo in qualche modo togliendola». Parole, quelle di Alemanno, confortate proprio dalle dichiarazioni di Broccoli all'indomani della "scoperta" della statua. Tra i pochi a difenderla. «Le carte sono a posto, con il parere favorevole del ministero e delle autorità religiose. E il lavoro, a mio parere, è giusto. È un'opera d'arte, di un artista apprezzato dal Vaticano, che dà un segno forte, nel senso dell'accoglienza». Sarà... intanto nei sondaggi continua a crescere la percentuale di chi proprio la statua non la manda giù, superando ormai il 90%. Sus. Nov.