Gambizzato consigliere municipale

Due colpi sparati alla gamba sinistra del consigliere al XX Municipio, a bruciapelo, poggiando la canna della pistola sul pantalone e poi premendo il grilletto. Ieri alle 14, alla periferia nord di Roma, la scena è stata da anni di piombo. Due sicari su uno scooter col volto coperto dai caschi si sono avvicinati al delegato allo Sport Andrea Antonini, 40 anni, de La Destra confluito nel gruppo Misto, vicepresidente nazionale dell'associazione di destra CasaPound. Anche lui era su un motorino Sh di colore nero, appena uscito dalla sede del Municipio in via Flaminia - all'altezza del civico 872, di fronte al centro commerciale Euclide - dov'era terminata una riunione della commissione Cultura. Il tizio seduto dietro ha cercato di rallentare la corsa del delegato, ha puntato l'arma sulla coscia e ha sparato due colpi di piccolo calibro che hanno trapassato il muscolo senza procurare gravi ferite e un intenso sanguinamento. Antonini non ha perso la testa. Ha rigirato il motorino in direzione del XX Municipio, ha parcheggiato l'Sh e da un amico si è fatto portare all'ospedale Sant'Andrea, non molto distante da lì. Sono stati i sanitari del pronto soccorso a segnalare al 113 il ferimento da arma da fuoco. Un attimo dopo in via Flaminia c'erano volanti, polizia scientifica e Digos. Intorno alle 19, il consigliere è stato dimesso uscendo dal pronto soccorso con le sue gambe, senza stampelle, tornando sulla via Flaminia con gli agenti della Digos per spiegare la dinamica di una gambizzazione finora senza movente apparente. La scena è stata questa. «Ero uscito dal Municipio e stavo entrando nel parcheggio del centro commerciale Euclide per un'inversione di marcia - ha raccontato ai poliziotti tornati con lui in via Flaminia - quando a un certo punto due persone, entrambe con il volto coperto dal casco, e a bordo di uno scooter, si sono avvicinate a me. Uno di loro ha tentato di ostacolarmi afferrando il motorino nel tentativo di rallentarlo, poi ho sentito una fitta alla gamba sinistra. Gli aggressori si sono dileguati e io sono tornato al Municipio, dove poi sono stato soccorso». Un momento di incertezza sulle modalità dell'agguato c'è stato quando gli agenti, all'ingresso sul lato opposto del centro commerciale, hanno trovato tra l'erba l'innesco di una pistola sparachiodi, facendo credere che fosse stata quella l'arma usata dagli aggressori. Chi può essere stato? Avversari politici? Questioni personali? Il suo ingresso nel gruppo Misto. L'ira di qualche «camerata»? Qualcuno che non gradisce le occupazioni di stabili abbandonati, come fa CasaPound per poi farci vivere famiglie senzatetto, oppure organizza irruzioni lampo come quella del 5 aprile nella scuola Parini, a Montesacro? Non c'è una traccia del movente. Lo ha detto lo stesso Antonini parlando coi cronisti fuori dal Sant'Andrea: «Non ho la più pallida idea di chi possa essere stato». Lo ha spiegato ai suoi che in ospedale lo hanno visto per primi: «La prima cosa che ho pensato è che mi hanno scambiato per qualcun altro». Lo sostengono anche gli investigatori della Digos di Lamberto Giannini, che non puntano su una pista in particolare ma le considerano tutte: dalla matrice politica, al gesto legato a possibili questioni personali. Ieri il mondo politico ha reagito esprimendo solidarietà ad Andrea Antonini. E non solo. Per il sottosegretario all'Attuazione del programma, Daniela Santanchè «va fatta piena luce, anche per scongiurare il rischio di farci ripiombare in stagioni dove questi episodi erano all'ordine del giorno. Di certo il clima politico è troppo invelenito». Solidale il il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni. Anche il vicepresidente del Senato e commissario del Pd Lazio, Vannino Chiti, manifesta solidarietà al consigliere municipale sottolineando che «in ogni caso, nella città di Roma, ci sono troppi episodi di violenza. Sono segnali inaccettabili, da non sottovalutare. Invito le forze politiche e sociali a fare blocco contro la violenza e l'intolleranza».