Oltre 2 mila emendamenti Il Piano casa è un miraggio

.Sono passati 4 mesi e mezzo ma la discussione sul testo è ferma all'articolo 2. Di questo passo, visto che gli articoli sono 28, le norme che consentono di «allargare» la propria casa e di recuperare immobili fatiscenti rischiano di restare un miraggio. Il problema di fondo è che il centrosinistra non ha mai condiviso la decisione di Pdl e alleati di fare un nuovo Piano casa cancellando la legge che Marrazzo e company hanno approvato nel 2009. E dunque hanno presentato una valanga di emendamenti: più di 2.100. Il Partito democratico ha staccato tutti gli altri, con oltre 1.800 modifiche. Eppure la legge approvata dal centrosinistra un anno e mezzo fa non è stata proprio apprezzata dai cittadini. Hanno presentato la richiesta di usufruire del Piano casa soltanto dieci persone a Roma e cento nel Lazio. Numeri che disegnano inesorabilmente l'inutilità del provvedimento. Troppi vincoli e, soprattutto, alcune contraddizioni tra le norme hanno di fatto bloccato anche chi da tempo aspettava regole di questo tipo. Il centrodestra, che già in campagna elettorale aveva annunciato l'intenzione di approvare un nuovo testo, ha preparato un Piano casa che consente di riqualificare edifici abbandonati, di buttarli giù e di ricostruire nuovi immobili che però, almeno per una parte, siano vincolati all'affitto sociale. Non solo. Sui terreni dell'Ater si potranno costruire altri alloggi popolari. Inoltre la vecchia legge non prevedeva la demolizione e la ricostruzione degli edifici sui terreni agricoli ma soltanto un ampliamento pari al 20%. Ora, con uno specifico emendamento della Giunta, sarebbe permesso con un premio di cubatura del 20%. L'opposizione non ci sta e fa ostruzionismo. Ma il regolamento del Consiglio regionale prevede (articolo 63 comma 3) che un provvedimento che resta in Commissione per più di 3 mesi possa arrivare direttamente in Aula, superando il pantano. Chissà che in questo caso non sia applicato.