Valeria Costantini Le colombe della pace si alzano nel cielo grigio dell'Infernetto salutate da Benedetto XVI, che accompagna il loro volo con lo sguardo e un ampio gesto delle mani.

Ifedeli si sono messi in fila su via Wolf Ferrari fin dalle 6.30 pur di salutarlo. Il clima, nonostante le temperature invernali, è caldissimo. Le bandierine bianche e gialle sono già pronte: a distribuirle c'è una vera e propria truppa. «Seguo i pontefici un po' in tutto il mondo, – racconta il pittoresco Gianni, 60enne di Mantova, che stringe tra le braccia decine di stendardi con l'effigie del discepolo di Pietro – faccio questo lavoro da 24 anni». «È un giorno storico per il nostro territorio, – esclama Serena, giovane mamma residente in zona in coda con marito e figli – non poteva esserci augurio migliore per il cammino che intraprenderà la nostra comunità». L'emozione sale quando intorno alle 9, sulla strada presidiata dalle forze dell'ordine, appare l'ombra dell'elicottero dell'Aeronautica Militare su cui viaggia il Pontefice. Calorosa l'accoglienza tra le pareti della nuova chiesa. Il parroco di San Corbiniano, Don Antonio, annuncia la simbolica consegna delle chiavi al Santo Padre, poi nell'omelia è Benedetto XVI a prendere la parola sull'altare accolto da scrosci di applausi. «Questa giornata corona gli sforzi compiuti e l'impegno di questi residenti di costituirsi come comunità cristiana e matura, capace di avere una chiesa ormai consacrata definitivamente a Dio. - dice il Pontefice - Qui ci sono tante giovani coppie, il compito della neo-comunità ecclesiastica sarà quello di sentirsi "famiglia di famiglie", capace di condividere con i nuovi nuclei, le gioie e le inevitabili difficoltà degli inizi». Almeno duemila i fedeli tra le navate della nuova chiesa e il sagrato esterno che seguono emozionati ogni secondo della funzione, compresa la consegna del dono di una reliquia di San Corbiniano alla comunità lidense. «Il Santo Padre si è informato sul nostro territorio, ha voluto sapere quanti abitanti ci sono; le cifre lo hanno meravigliato e mi ha pregato di salutare tutti i cittadini», ha commentato il presidente del XIII Municipio Giacomo Vizzani. Un territorio che il Papa ha imparato a conoscere bene dopo gli anni trascorsi come Decano del Collegio Cardinalizio assegnato alla chiesa di Sant'Aurea di Ostia Antica. Nessuna delusione per chi era rimasto fuori. Poi Benedetto XVI esce a salutare la folla. È un tripudio di mani che si allungano e volti commossi. Un bacio ai più piccoli, i più entusiasti sbandieratori, e ai tanti cittadini anziani che hanno salutato il Papa fino quando il suo elicottero non è scomparso tra le nuvole del litorale.