Caos sindacale

Se giovedì era stata una giornata d'inferno, ieri è stato peggio. Metropolitane chiuse, corse dei bus ridotte e il corteo dei sindacati autonomi che ha paralizzato tutto il centro della città. Giovedì c'era stata la perdita di carburante da un distributore Tamoil che aveva fatto chiudere la Roma-Lido e la metro B tra Piramide e Laurentina. Ieri, invece, il black-out è stato quasi totale: alle 8 le due linee della metropolitana si sono fermate a causa dello sciopero dei sindacati di base, nonostante Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Cisal lo avessero revocato. Alle fermate dei bus le paline elettroniche indicavano ritardi che oscillavano da mezz'ora a un'ora. I treni della Roma-Lido si sono fermati alle 9. Servizio a singhiozzo anche su Roma-Viterbo e Termini-Giardinetti. La tangenziale est è stata un delirio per tutta la mattina. Il corteo da piazza della Repubblica a piazza Navona ha immobilizzato le strade attorno a San Giovanni, Termini e via Cavour. Le ripercussioni maggiori si sono avute sul lungotevere. Ma i disagi sono arrivati fino alle consolari, dalla Salaria alla Flaminia. A sud il centro storico è stato chiuso a partire da Bocca della Verità. Impossibile raggiungere, anche a piedi, piazza Venezia, con i mezzi della polizia e i vigili urbani che impedivano il passaggio. In cielo volava un elicottero della polizia municipale per segnalare i punti più critici. È stato un corteo tutt'altro che tranquillo. Quando il serpentone è passato davanti alle sedi di Cgil e Cisl, in via Cavour, i manifestanti hanno fatto partire un fitto lancio di uova e vernice rossa. Lo stesso attacco è stato replicato contro le forze dell'ordine che impedivano il passaggio sotto al Senato. Il corteo infatti, poco dopo le 14, è arrivato a destinazione in piazza Navona.   È a quel punto che i più facinorosi, una trentina dei Blocchi precari metropolitani, hanno preso d'assalto lo sbarramento della polizia in corso Rinascimento lanciando petardi e vernice. Qualcuno è saltato sui blindati brandendo delle tende da campeggio. Il traffico ha ripreso a scorrere verso le 17 quando lo sciopero è finito e le metropolitane sono state riaperte. Bus e tram sono tornati regolari. Solo fino alle 20 però, quando lo sciopero è ripreso. L'Atac ha fatto sapere che i lavoratori che hanno incrociato le braccia sono stati il 35% (adesione rilevata a mezzogiorno). Ma le Usb parlano dell'80% dei lavoratori del settore trasporti. Per l'assessore capitolino alla Mobilità, Antonello Aurigemma, la colpa dei disagi è tutta della manifestazione: «Sciopero o non sciopero quando un corteo blocca il centro si creano inevitabilmente problemi». Non c'è da stare tranquilli allora, visto che oggi si replicherà con un altro corteo «in difesa della Costituzione» e della scuola pubblica da piazza della Repubblica a piazza del Popolo, dalle 14 alle 19,30, e una manifestazione a piazza Santi Apostoli della comunità islamica alle 16. Poi, a meno di altre sorprese, si potrà tirare il fiato. Ma solo fino al 31 marzo e al 1° aprile, quando ci sarà lo sciopero nazionale di treni e trasporto locale. Dar. Mar.