Comuni alle urne. La corsa è partita

Quarantatre Comuni al voto. Un terzo delle 121 città e paesi della provincia di Roma dove abitano più di 380 mila persone. Sono chiamate a rinnovare le amministrazioni di municipi importanti come Pomezia (il più grande con 60mila abitanti), Ciampino (38mila), Marino (39mila), Genzano (24mila), Colleferro (22mila) e Mentana (21mila). Battaglie elettorali che si annunciano accese, con sindaci storici che devono lasciare dopo due mandati consecutivi, un centrosinistra alle prese con il nodo primarie e coalizioni che si sfaldano e si ricompongono. Il voto si terrà il 15 e 16 maggio. Per i Comuni superiori ai 15mila abitanti, nel caso non si ottenga il 50%+1 delle preferenze, si andrà al ballottaggio, fissato il 29 e 30 maggio. Il Pdl dovrà cercare di riconfermarsi a Colleferro, a Mentana e Marino e, allo stesso tempo, cercherà di strappare la poltrona al centrosinistra nelle ambitissime Pomezia, Ciampino e Genzano. Ad avere un significato particolare è proprio la lotta ai Castelli, dove i cittadini sono chiamati a rinnovare le amministrazioni di tre grandi Comuni. Ed è proprio qui, a Marino, che a maggio andrà in scena uno dei primi tentativi di alleanza tra Terzo Polo e Pdl, con Udc, Fli e Api di Rutelli che appoggeranno il sindaco uscente, targato Pdl, Adriano Palozzi. A Ciampino invece la sfida è completamente nuova, con il Pd che ha scelto come candidato, Simone Lupi, già impegnato in campagna elettorale contro Rita Contestabile del Pdl. Qui il Pd ha già ottenuto l'appoggio di una componente determinate dell'Udc. La strategia del «doppio forno» del partito di Casini, quindi, è lampante. In due Comuni confinanti, Marino e Ciampino, i centristi si alleano con chi fornisce maggiori garanzie di vittoria. Sempre ai Castelli, ma a Genzano, il Pd deve fare i conti con un nodo da sciogliere che ha un nome ben preciso: Ercolani. È il cognome del sindaco uscente, Enzo, che ha intenzione di ripresentarsi alle urne, ma che prima dovrà superare lo scoglio delle mal digerite primarie, in cui incontrerà il suo omonimo Giorgio Ercolani. Spostandoci dai Castelli al litorale, la sfida di Pomezia appare determinante per tastare il polso dell'elettorato. Il sindaco Enrico De Fusco si ricandida per altri quattro anni. Dall'altra parte c'è un Pdl che non ha ancora scelto il proprio candidato. Il più probabile e «titolato» appare Luigi Celori, presidente di Autostrade per il Lazio, storico esponente laziale di An, per 14 anni consigliere regionale fino alle ultime elezioni, quando la lista Pdl è stata esclusa dalla competizione. Adesso il «candidato bagnino» è fiducioso nelle chance di vittoria e aspetta solo l'ufficializzazione dell'apparentamento tra la sua lista civica e il Pdl. La battaglia, a Pomezia, molto probabilmente si giocherà sul piano regolatore. Pochi giorni fa l'amministrazione ha approvato la variante al prg. Il candidato di Sinistra ecologia e libertà è già stato critico con De Fusco e la sua coalizione che va dal Pd a Rifondazione, dall'Idv ai Socialisti. La variante va a sanare decine di abitazioni abusive e permette di potenziare la zona industriale nell'entroterra. Poi ci sono i Comuni commissariati: Cineto Romano, Filacciano, Jenne e Valmontone (commissariato dopo l'uscita di scena del sindaco Angelo Angelucci decaduto per le dimissioni del Consiglio). Il caso emblematico è quello di Anguillara, con il sindaco Pizzigallo costretto a dimettersi a causa di una sentenza del tribunale di Civitavecchia (confermata in appello) che lo ha dichiarato decaduto per una storia di conflitto d'interesse con l'Acqua Claudia. Il vicesindaco Paolessi ha retto l'amministrazione fino a pochi giorni fa quando la prefettura ha sciolto il Comune e ha indicato la via delle urne. Paolessi stavolta ha intenzione di correre direttamente a sindaco, con una coalizione che dovrebbe comprendere Pdl, La Destra e Fli. Comuni strategici sono anche quelli di Subiaco e Rignano. Subiaco è il Municipio più grande della Valle dell'Aniene. La vicenda dell'ospedale terrà banco sicuramente in campagna elettorale dopo il depotenziamento deciso nel piano regionale. Il sindaco Pierluigi Angelucci (Pdl) non si ricandiderà. A Rignano Flaminio, invece, il sindaco uscente Coletta ha esaurito il secondo mandato. Il vicesindaco Conte (Pdl) ha già annunciato l'intenzione di provarci, anche se proprio in questi giorni gli è scoppiata la grana delle case sequestrate dalla Forestale. Un'inchiesta della Procura di Tivoli dove lui stesso è coinvolto. Si dovrà confrontare con l'uomo dell'Udc, l'attuale presidente del Consiglio comunale Fabio Di Lorenzo.