Premi (e controlli) per i dipendenti

Meritocrazia (e controlli) anche alla Regione Lazio. I dipendenti avranno obiettivi da raggiungere e il loro impegno sarà valutato con attenzione. Chi lavora di più guadagnerà di più mentre chi non lo fa dovrà renderne conto. Inoltre uomini e donne avranno, davvero, pari opportunità di carriera. La legge Brunetta irrompe nel Lazio ma al posto delle dichiarazioni di guerra del ministro, ci sono i sorrisi rassicuranti della governatrice Polverini, che ieri ha voluto seguire in Consiglio regionale l'approvazione della norma che ha recepito il decreto legislativo del 2009. Il provvedimento è passato con 38 sì e 18 no e interessa tutti i dipendenti della Giunta, del Consiglio e degli enti pubblici dipendenti dalla Regione, inclusi quelli della Sanità. Contento il presidente del Consiglio del Lazio, Mario Abbruzzese: «Il dibattito che l'Aula ha portato avanti in questi giorni e che ha determinato l'approvazione della legge è il prodotto di un confronto serrato, ma qualificante, che ha visto impegnati maggioranza e opposizione». La legge, continua Abbruzzese, rappresenta «un primo importante traguardo e l'inizio di un percorso che vuole rendere merito al lavoro di migliaia di dipendenti regionali che svolgono un servizio indispensabile per la cittadinanza». E se il ministro Renato Brunetta sottolinea che «la Regione Lazio adotta stabilmente il merito, l'efficienza e la trasparenza quali parametri della sua azione amministrativa», l'opposizione non ci sta. «A parole tutti felici, nei fatti molto meno - spiega il capogruppo del Pd Esterino Montino - Basta dare uno sguardo a www.regione.lazio.it nella sezione trasparenza per capire che da 10 mesi gli organigrammi sono ancora quasi tutti in fase di aggiornamento. Eppure da più di 20 giorni una circostanziata circolare obbliga il personale dirigenziale e i titolari di incarichi politici amministrativi a pubblicare i curricula vitae. Accade? Ad oggi proprio no».