Sì alla legge sul cinema ma il finale è a sorpresa

.Sì perché la Polverini e company ci tengono talmente tanto all'audiovisivo che il Pdl ha partorito ben due proposte di legge, una dell'infaticabile assessore alla Cultura Santini, l'altra del consigliere «mani di forbice» Irmici. La proposta della Santini prevede di dare vita a un ente (con un presidente, un vice, un direttore generale e quattro consiglieri di amministrazione che i partiti si stanno già contendendo). Niente paura, assicura l'assessore, che precisa: questo provvedimento interviene «su un comparto strategico che conta circa 80 mila addetti, oltre 500 società, il 70% della produzione nazionale di fiction e circa 600 milioni di business l'anno». Piuttosto «si avvia un profondo processo di razionalizzazione, puntando a eliminare gli sprechi, la dispersione e l'inefficienza causati da un sistema eccessivamente policentrico». Insomma, precisano ancora dall'assessorato, è vero che nascerà «l'Ente Regionale per il Cinema e l'Audiovisivo» ma di fatto «assumerà funzioni e compiti finora assegnati al Centro audiovisivo della Regione Lazio, alla Fondazione Rossellini per l'audiovisivo e alla Fondazione Film Commission». I conti: «Tra dirigenti e cda scompariranno 45 poltrone». Più «spartana» l'idea di Pier Ernesto Irmici che nel suo testo propone di istituire un'agenzia con un solo direttore. La quadra si cercherà in Consiglio nelle prossime settimane. Irmici, intanto, precisa: «Spero che possa partire un lavoro di sintesi tra il testo approvato in giunta e quello presentato dal sottoscritto insieme al gruppo Pdl alla Pisana». E se per la presidente della Commissione Cultura, Veronica Cappellaro (Pdl), «la proposta di legge sul cinema e l'audiovisivo nel Lazio approvata dalla Giunta rappresenta una straordinaria opportunità di sviluppo per tutto il territorio regionale», tuona l'ex assessore Giulia Rodano (Idv): «La tanto attesa panacea per l'audiovisivo della Giunta Polverini è un nuovo carrozzone, un ente che privatizza la politica sul cinema e annulla ogni criterio oggettivo di erogazione dei contributi». In Consiglio ci sarà da divertirsi. Altro che i cinepanettoni.