Il ponte dei sogni

Il Ponte della Musica ha attraversato il Tevere. Ora congiunge le due sponde tra Delle Vittorie e Flaminio. Era da prima della guerra che un ponte di queste dimensioni non veniva costruito nel centro della città (fatta eccezione per ponte Nenni della metropolitana che risale al 1972). L'infrastruttura metallica lunga 190 metri è stata completata pochi giorni fa. Si allarga al centro (22 metri) e si restringe alle estremità (14 metri). È sorretto da due archi in acciaio, che poggiano su piloni in cemento armato da dove partono le scale per salire e scendere verso le sponde del fiume. La particolarità di questo ponte è proprio il fatto che sarà utilizzato solamente da pedoni e ciclisti. Ma nel piano regolatore è prevista anche la possibilità che sia carrabile. Non è ancora stato deciso se in futuro ci potrà passare un tram o altri mezzi pubblici. Intanto l'apertura è stata fissata per marzo. L'effetto visivo è assicurato. Ad ogni ora motorini e auto si soffermano all'altezza dell'aula-bunker sul lungotevere Cadorna per fotografare il mastodontico scheletro in acciaio. I lavori hanno subìto un ritardo di un anno. Infatti sono iniziati nell'ottobre 2008 e dovevano finire nell'aprile scorso. Poi però, dopo le ultime piene del Tevere, si è deciso un cambio della progettazione per garantire una maggiore sicurezza. I piloni dall'alveo del fiume sono stati spostati sulle sponde per non essere danneggiati dalle correnti. A fine luglio il cantiere è stato visitato dal sindaco Alemanno e dall'assessore all'Urbanistica Corsini, che hanno assicurato il rispetto dei tempi. Il grosso, ormai, è stato fatto. Il ponte, disegnato da Buro Happold Engineering, è stato finanziato con 7,6 milioni di euro ed è inserito nel programma degli interventi per Roma Capitale. L'idea è quella di collegare la cultura allo sport, ovvero l'Auditorium e il Maxxi al Foro Italico e all'Olimpico. Le due estremità del ponte affacciano su Lungotevere Cadorna (poco dopo piazzale Maresciallo Giardino) e Lungotevere Flaminio (all'altezza di piazza Gentile da Fabriano). È un'opera strategica anche nel futuro Parco fluviale, la grande area che dovrebbe ospitare il Villaggio Olimpico e che dovrebbe essere il cuore dei Giochi del 2020.