Consultori per le famiglie e non fabbriche di aborti

I consultori familiari strutturati in base alla 194 del 1978 sull'interruzione volontaria di gravidanza sono datati perché fortemente connotati da una legge ideologizzata. Da queste premesse è nata la proposta di legge regionale sulla riforma dei Consultori che oggi approda alla Commissione Politiche sociali della Regione Lazio. La proposta ha come prima firmataria Olimpia Tarzia (Lista Polverini) ed è già stata sottoscritta dal presidente dal Consiglio regionale Mario Abruzzese e da altri trentasette consiglieri tra cui Isabella Rauti. «Lo scopo non è chiudere i consultori ma renderli più efficaci, orientare la maternità e paternità responsabile e la libertà di abortire ma anche di non abortire» spiega Rauti. «La Regione riconosce il valore primario della famiglia quale società naturale fondata sul matrimonio» recita l'articolo uno della riforma. Spiega la Tarzia: «La novità sta nel rivoluzionare l'idea di consultorio sostenendo anche le strutture private che promuovono la famiglia e i valori etici di cui essa è portatrice». Tra le novità della proposta la possibilità di accreditare e quindi finanziare anche consultori privati e sostenere associazioni familiari del terzo settore e del non profit che «promuovono la stabilità familiare e i servizi alla famiglia». La riforma dei consultori «ha il merito di riaprire il dibattito su una questione trascurata: la tutela e promozione sociale della maternità - spiega infatti Barbara Saltamartini - Noi crediamo che i consultori anziché fabbriche di certificati d'aborto, debbano essere strutture al servizio della famiglia». La proposta viene fortemente contestata a sinistra. «Sostanzialmente mira alla cancellazione dei consultori pubblici e alla loro sostituzione con confusi centri di aiuto alla famiglia» dice Giulia Rodano dell'Idv. «È una legge liberticida, rischia di riportare le lancette dei diritti indietro di 40 anni. Ci opporremo» annuncia Luigi Nieri di Sel. «Non credo debba essere un tabù ripensare la legge istituitiva dei consultori» ribatte la deputata Pdl Beatrice Lorenzin -, in questo modo diventano veramente familiari, cioè per la famiglia».