Bocciato in seconda elementare

Ancora un'altra presunta ingiustizia perpetrata all'interno di un'aula scolastica che viene sottoposta all'esame di un tribunale amministrativo. La denuncia arriva dai legali del Codacons che hanno presentato un ricorso al Tar del Lazio contro la bocciatura in seconda elementare di un bimbo di sette anni di Fiumicino. L'episodio risale allo scorso anno. L'alunno è stato respinto «perché deve acquisire autonomia e maturare una migliore organizzazione del lavoro» come si legge nell'ordinanza. Il Tar che si dovrebbe pronunciare mercoledì prossimo dovrà appurare però se le maestre, autrici del giudizio, sono in grado di insegnare e giudicare i propri alunni. Secondo l'associazione dei consumatori infatti «le leggi in vigore e le numerose sentenze in materia prevedono che si possa bocciare un bambino alla scuola primaria solo in casi eccezionali» e cioè «quando c'è unanimità in consiglio di classe e quando le assenze siano state talmente tante da non aver consentito alle maestre di esprimere una qualunque valutazione, vale a dire il noto non classificato». Non sarebbe questo, però, il caso dell'alunno di Fiumicino. Nel primo quadrimestre è stato valutato, con una votazione più che sufficiente. Il problema è che nel secondo quadrimestre i 7 sono scesi a 5 e a 4. La discontinuità sarebbe stata determinata da problemi di salute di cui la scuola era stata pienamente informata e che hanno causato numerose assenze. Nonostante le difficoltà, comunque, le stesse maestre hanno ammesso che lo studente non ha «alcuna carenza intellettiva». E allora? La motivazione della bocciatura, secondo il Codacons «è assurda e assume un intollerabile connotato punitivo». Altra assurdità: la scuola non ha comunicato alla famiglia l'intenzione di bocciarlo. Davvero intollerabile.