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Ospedali religiosi, accordo vicino sui tagli

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Ieripomeriggio il presidente dell'Aris (Associazione religiosa istituti socio-sanitari) si è incontrato con i vertici regionali per discutere dei nuovi tagli decisi dal commissario ad acta Polverini e dal subcommissario Morlacco che avevano manifestato l'intenzione di applicare un'ulteriore decurtazione del 10% sulle prestazioni erogate dal 2009 al 2012 in aggiunta a quella del 20% già deliberata dal precedente commissario. Una stangata che potrebbe mettere in ginocchio la sanità religiosa. Ieri le parti avrebbero trovato un accordo di massima. Il taglio del 10% non si applicherebbe al 2009, ma «solo» al triennio 2010-2012. Una soluzione che accontenta la Regione, che vuole presentarsi al governo il 30 settembre con in tasca l'accordo con gli ospedali religiosi. Ora spetterà a ciascuna struttura ratificare l'intesa. I classificati (San Giovanni Calibita Fatebenefratelli, San Pietro, Madre Vannini, San Carlo di Nancy, Regina Apostolorum, Cristo Re, Santa Lucia, Santa Lucia, Idi) sono di vitale importanza per il sistesa sanitario regionale (garantiscono oltre 100 mila ricoveri l'anno, più di 1.800 posti letto, 3,5 milioni di prestazioni ambulatoriali e 173 mila accessi di pronto soccorso) e fino al dicembre scorso vantavano con la Regione crediti non pagati per oltre 400 milioni per le prestazioni erogate a partire dal 2005. Un mancato introito che ha finito col mettere in crisi molte strutture. Dan. Dim.

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