Se al Passetto Gheddafi fa l'americano

Le mance sono il forte del Passetto. Il ristorante nei pressi di piazza Navona ha ricevuto domenica la visita del leader libico Gheddafi in questi giorni a Roma per un viaggio di Stato. Il Colonnello si è concesso una passeggiata in Centro. Dopo lo shopping serale, assetato, ha scelto un tavolo, si è seduto, e ha consumato un'aranciata fresca lasciando una mancia da 100 euro. Cento euro, un po' meno dei 115 che si ritrovarono accreditati a loro insaputa due giapponesi sulla ricevuta, alla voce «tip», dopo aver pagato con la carta di credito un conto da 580 euro.   IL CASO - Era luglio dell'anno scorso e la denuncia fatta dai turisti alla polizia fece scoppiare un caso la cui eco raggiunse il Giappone. A settembre, poi, il vicesindaco Cutrufo, nel Paese del Sol Levante in cerca di sponsor per il restauro del Colosseo, fu costretto a scusarsi a nome della Città per la planetaria «sòla». Il ristorante fu bersagliato di controlli igienico-sanitari che portarono anche alla chiusura temporanea. Un bel po' di guai. Tutto per una mancia all'americana, Paese dove per una questione di contributi non versati dai ristoratori ai dipendenti, è il cliente a pagare un 20% in più sul conto. In Italia i contributi si pagano, e pure salati. Ma vallo a spiegare agli americani, che ignari fanno la gioia dei camerieri nostrani. Fosse mai che Gheddafi, che gli Usa proprio non li sopporta, s'è «messo a fa' l'americano!»