A Roma cortei a pagamento

«Metteremo una sorta di tassa sui cortei: devono pagare qualche cosa, non possiamo pagare solo noi». La dichiarazione è rilasciata dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, a Cortina. Il tempo che separa la proposta dalla reazione polverosa della politica è pari a zero. E si scatena il putiferio. Tanto che Alemanno dovrà avvicinarsi più volte ai cronisti per precisare: «I costi delle proteste ricadono sulle casse di Roma e dei romani. Chiedere un contributo per queste spese non è solo doveroso ma vista la situazione delle finanza comunale, che abbiamo ereditato, è necessario. È un contributo per i servizi resi dal Comune». «Non abbiamo nulla in contrario - continua Alemanno - all'idea che sia lo Stato a farsi carico di questi costi. Ma se gli organi statali non volessero intervenire è inevitabile che il Comune provvederà con un'ordinanza che stabilirà forme di risarcimento economico. Nessuno vuole limitare il diritto a manifestare. Chi manifesta deve però pensare che il peso della propria protesta ricada sui palazzi del potere, non sulle spalle di chi vive e lavora a Roma». Ma, nonostante le precisazioni, la politica si divide. La Governatrice Renata Polverini interpreta la proposta di Alemanno come una «provocazione per richiamare l'attenzione sui disagi di Roma e dei romani»: «È comprensibile il problema ma non si possono penalizzare quanti scendono in piazza». Nettamente contrario il giudizio del presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, mentre il presidente della commissione Bilancio del Campidoglio, Federico Guidi, ha già calendarizzato la proposta per il ritorno dalle vacanze. Giorgio Ciardi, delegato del sindaco per la sicurezza, approva la tassa e punta il dito sugli atti ai danni del decoro urbano da parte dei manifestanti. Dal senatore Domenico Gramazio, al consigliere regionale Francesco Pasquali («in alcune zone della città le manifestazioni andrebbero vietate»), passando per i consiglieri di maggioranza del Comune, nel Pdl si forma un muro di protezione attorno alla proposta di Alemanno. Che, comunque, subisce gli attacchi dell'opposizione. Quelli del Pd, a iniziare dal capogruppo al Campidoglio Umberto Marroni: «Questa tassa ha un carattere poco democratico», anche se ammette sia giusto «che i costi ricadino sul governo». Su Facebook Francesco Storace, leader de La Destra, risponde a un militante: «Alemanno se sta zitto è meglio». Ma contro la proposta si schierano anche alcuni uomini del sindaco. Uno per tutti, l'eurodeputato del Ppe Potito Salatto: «È una proposta che non ha alcun senso». Al massimo, continua, «bisogna trovare il modo per evitare manifestazioni nel centro storico e regolamentarle perché non ce ne siano due nello stesso tempo».