Le famiglie spenderanno di meno

Pagare meno per far studiare i figli, per assistere agli anziani o un disabile, per sostenere chi, a parità di reddito, si trova ad affrontare spese ben superiori. Non si tratta di fare «sconti» in base al reddito Isee, un parametro del resto già utilizzato per le tariffe del Campidoglio, dagli asili nido ai rifiuti quanto piuttosto di riconoscere la famiglia come ammortizzatore sociale, e dunque sostenerla con la riduzione sensibile dei costi riferibili all'amministrazione capitolina. È questo il senso della proposta di delibera del capogruppo dell'Udc, Alessandro Onorato sul quoziente familiare, ribattezzato «quoziente Roma», presentato ieri insieme al segretario nazionale del partito, Lorenzo Cesa, al sindaco Alemanno e agli assessori capitolini alla Scuola, Laura Marsilio e al Bilancio, Maurizio Leo. «La nostra proposta di delibera considera il reale ruolo della famiglia come ammortizzatore sociale e ha inoltre la capacità di incidere immediatamente sulle tariffe dei servizi educativi, sociali e culturali, quelli più direttamente legati all'assistenza delle famiglie con figli minori o con anziani in casa - spiega Onorato - l'obiettivo finale sta nell'estendere il Quoziente Roma all'addizionale Irpef. La sua introduzione sarebbe non solo un importante sgravio fiscale sui bilanci familiari, ma anche la prova che tale quoziente potrebbe essere applicato su scala nazionale». Nel particolare il quoziente si applicherà a chi ha figli a carico minori di 24 anni, anziani over 65, invalidi dal 74% in su, disabili con indennità d'accompagnamento, minori con disabilità superiore al 67%. Solo per fare un esempio, dato dalla simulazione effettuata dal gruppo capitolino dell'Udc, a Roma vivono 1 milione 282 mila famiglie, di queste 445.911 sono famiglie con anziano e 102.383 lo hanno a proprio carico. Questo significa da una parte una minore spesa per il Comune, che altrimenti dovrebbe provvedere alla loro assistenza, dall'altra però un maggior costo per la famiglia stessa nonostante svolga un ruolo fondamentale per la tenuta sociale della Capitale, e non solo. «Una parte importante del quoziente familiare si avvierà con il bilancio di quest'anno - ha detto Alemanno nel suo intervento - apprezzo molto questa proposta dell'Udc, si tratta ora di vedere quali siano gli strumenti tecnici per realizzare al meglio il quoziente familiare. Siamo a un momento decisivo in comune perché la giunta ha fatto una delibera quadro ma l'atto deve essere discusso in consiglio. Facciamo in modo che questa sfida, che va a collocare Roma all'avanguardia, sia fatta dal consiglio comunale con una decisione che sia la più ampia e la più condivisa possibile. Le riforme si devono fare nei momenti di crisi e di difficoltà per dare risposte concrete ai cittadini e tra le riforme, quella del quoziente familiare è senza dubbio la più importante e urgente».