Gay aggredito a calci e a pugni

Massacrato a calci e pugni al grido di «frocio di m...». È successo intorno alle 2 di notte tra martedì e mercoledì 22 e 23 maggio, nei pressi di via Cavour. Vittima un gay di 22 anni, residente nell'hinterland, ferito a labbro, testa e arco sopraccigliare, lasciato sul marciapiede, soccorso da un suo amico e poi trasportato all'ospedale Umberto I. L'iniziale del suo nome è S. Da poco era uscito dal locale Coming Out, in via San Giovanni in Laterano, la gay street. Stava raggiungendo a piedi via Cavour, parlando al telefonino con il suo amico, incontrato nel Coming, e anche lui in auto sulla strada di casa. All'improvviso (in via Fagutale) quattro ragazzi, tra i 25 e i 30, a volto scoperto, lo hanno aggredito gridando «frocio di m..., frocio di m...». Lo hanno colpito a calci e pugni, continuando a infierire anche quando è caduto a terra. Il pestaggio è durato interminabili minuti, ascoltato in diretta, almeno i primi istanti, dall'amico del giovane gay che stava parlando con lui al cellulare. Le urla erano chiare. Ha capito che era successo qualcosa di brutto ed è tornato indietro, sui passi del ragazzo. Quando è arrivato ha trovato S. a terra, col volto insanguinato. È entrato in un bar chiedendo alcuni fazzoletti di carta per tamponare le ferite. E i gestori - ha riferito - si sarebbero rifiutati di darli. Ha chiamato l'ambulanza del 118 che arrivata sul posto ha caricato S. e l'ha trasportato all'Umberto I, dove è stato medicato e poi dimesso con 10 giorni di prognosi. Il giorno dopo il giovane ha chiamato il numero verde «Gay help line». «Sono ancora sconvolto per quello che è successo, mi sono sentito la loro cavia - ha raccontato l'omosessuale parlando con l'avvocato Daniele Stoppello (lunedì sporgerà denuncia per l'aggressione, ndr) - Mi è capitato altre volte di essere deriso per la mia omosessualità, ci sono abituato, è una cosa che ho sempre accettato rispettando le opinioni degli altri - ha proseguito - Ma stavolta si è superato il confine della libertà altrui, passando dall'opinione all'aggressione». «Facciamo un appello alle forze dell'ordine - ha esclamato il responsabile dell'Arcigay Roma, Fabrizio Marrazzo - perché rintraccino i colpevoli di questa aggressione così violenta: sono troppi i casi di omofobia irrisolti di cui non sono stati individuati i responsabili. Invitiamo il giovane aggredito a partecipare al prossimo gay pride del 3 luglio». Manifestazioni di solidarietà dal mondo politico, comunale e regionale. «Questi sono episodi che non devono accadere in una città tollerante come Roma - ha commentato il sindaco Gianni Alemanno - Mi auguro che gli inquirenti individuino i responsabili di un atto di così grave violenza. Accogliamo la richiesta di Imma Battaglia (presidente di Gay project, ndr) e siamo disponibili, quanto prima, a un incontro con le associazioni romane».