Ispettori negli asili fatti in casa

Sarà per la crisi, per l'interminabile lista d'attesa e per quell'arte dell'arrangiarsi dove la necessità diventa virtù, ma sono sempre di più le strutture aperte dai privati per la prima infanzia. Asili nido e scuole fai da te, insomma. Ecco allora che la mamma della porta accanto, d'accordo con qualche amica, decide di accogliere i bimbi in casa sua. Qualche seggiolone, lettini per la ninna e il salotto trasformato in area giochi. Si può fare, ed è bene che sia chiaro. Ma servono controlli e autorizzazioni da parte degli organi competenti. I criteri per aprire un nido, un micronido o una scuola per l'infanzia sono molto rigidi: i pavimenti, ad esempio, devono essere a livello, complanari e con materiale antisdrucciolo, mentre per lo «spazio sonno» devono essere garantiti almeno 1,5 metri quadrati a lettino. Difficile oggi dire se tutti gli asili «fai da te» hanno le autorizzazioni necessarie. Per fugare ogni dubbio, il presidente del IV Municipio, Cristiano Bonelli, ha dato il via a un progetto pilota che potrà essere presto esteso a tutta la Capitale. «Verrà costituto un nucleo di ispettori da affiancare ai vigili urbani per avviare controlli capillari sulle scuole dell'infanzia e sui nidi privati - spiega Bonelli - si tratta di un accertamento sul rispetto delle normative, dalla sicurezza per gli operatori a quella per i bambini ospiti delle strutture». Il progetto di creare una squadra di ispettori per il controllo dei nidi «fai da te» potrebbe presto essere esteso a tutto il Comune. «I controlli e il rilascio delle autorizzazioni per l'apertura di strutture private dedicate alla prima infanzia - spiega il presidente della commissione Scuola del Campidoglio, Antonio Gazzellone (Pdl) - sono già previsti dalla legge, ma stiamo valutando la possibilità di avviare un monitoraggio costante non solo per la verifica che tutte le strutture siano munite dei relativi certificati ma anche che nel corso del tempo quell'idoneità certificata non sia venuta meno».