Anna e Sergio, tipi da museo

L'autore e attore pugliese Sergio Rubini, insieme ad Anna Falchi, protagonista del film «L'uomo nero», incontrerà stasera il pubblico al cinema Farnese prima dell'ultimo spettacolo e presenterà la mostra di Carolina Ferrara allestita nel foyer della sala con i quadri di scena originali. L'ingresso alla mostra sarà libero mentre la proiezione costerà 5 euro. Il film, già uscito nelle sale, è di e con Sergio Rubini e poi con Riccardo Scamarcio, Valeria Golino, Fabrizio Gifuni, Anna Falchi e Margherita Buy. Non è la prima volta e certamente non sarà nemmeno l'ultima che il cinema di Sergio Rubini va a sud, procedendo verso "la terra" d'origine e un riesame del proprio passato. La ricognizione delle proprie radici comincia con il viaggio picaresco di una sposa e procede con tutto l'amore che c'è, affollato di ricordi ed elementi autobiografici e primo di cinque film (L'uomo nero compreso) in cui Rubini racconta il proprio Sud e la relazione che quello spazio della memoria intrattiene col Nord. Allo stesso modo dell'amore ritorna (riflessione sulla professione dell'attore e del regista) la camera di un ospedale, in cui si consuma la vita e la degenza del padre di Rubini, diventa osservatorio privilegiato del figlio di Gifuni, diventato uomo da un'altra parte. La Puglia dell'Uomo nero parla ancora di uno strappo, di una ferita, delle ragioni, giuste o sbagliate che siano, di un distacco. Il flashback, attivato dai ricordi di Gabriele, doppio del Bentivoglio emigrante della Terra, introduce la sua infanzia tribolata dentro uno spazio geografico impressionato da magia e fatalismo e all'ombra di un uomo nero dispensatore di caramelle e di un padre in credito con la vita. Il viaggio a ritroso di Gabriele chiarisce al figlio la verità sul padre e su un segreto mai rivelato. Al figlio, rivendicato dalla malattia del genitore, non rimane che tornare indietro e rimuovere abbagli e fraintendimenti, rendendo di nuovo possibile e corrente l'amore. Nella mostra di Carolina Ferrara si potranno invece ammirare immagini particolari, tra i sogni, spesso frustrati, di un uomo "qualunque" alle prese con il proprio talento. La passione per la pittura, specie per gli Impressionisti francesi, rimasta strozzata in gola, espressa su tela con l'impeto del dilettante ma mai assurta ad arte ufficiale, quella recensita sui giornali e sugli almanacchi di settore. Oggetti di scena prendono forma e, da oggi pomeriggio, abbelliranno le pareti del foyer del cinema Farnese. Sono i quadri originali realizzati dall'artista e scenografa Carolina Ferrara su commissione di Sergio Rubini per «L'uomo nero», il suo ultimo film da attore e regista.