Marrazzo s'appella alla Privacy

Dopo lo scandalo, la rivolta. Ieri la moglie dell'ex governatore Piero Marrazzo ha scritto al Garante della Privacy segnalando «l'invasività dei mezzi d'informazione nei confronti di se stessa, delle figlie e dell'ex moglie del dimissionario presidente della Regione Lazio». È stato il legale dell'ex presidente, l'avvocato Luca Petrucci, a dare notizia dell'appello rivolto al Garante. «Senza mettere in discussione la libertà di informazione di giornali, tv e media online - scrive ancora la giornalista Roberta Serdoz al Garante - avverto la necessità di farle notare quanto si sia andati oltre l'interesse pubblico nel rappresentare la vicenda che ha colpito mio marito, vicenda peraltro legata a fatti attinenti alla nostra vita privata». A nche l'avvocato Petrucci si è richiamato a un maggiore rispetto della privacy di Marrazzo che «nel ricordare il ruolo di testimone e parte offesa dell'ex governatore, chiede, ancora una volta, di spegnere i riflettori sulla famiglia». Petrucci ha poi parlato del futuro professionale di Marrazzo. «Non ha alternative - precisa - Tornerà a fare il giornalista alla Rai. Non subito. Accadrà nella primavera del 2010 quando lascerà l'incarico di governatore del Lazio. Sì, perché tecnicamente Marrazzo è ancora presidente della Regione. Solo per l'ordinaria amministrazione, ma lo è. Decadrà quando sarà sostituito dal nuovo presidente. Quindi dopo le elezioni regionali previste nel 2010. E tornerà in Rai perché quando fu eletto si mise in aspettativa e ha conservato il diritto al posto». Ieri è stato il giorno delle reazioni anche per il maresciallo Nicola Testini, uno dei quattro arrestati per la presunta estorsione a Marrazzo, scarcerato l'altro ieri dal Tribunale del Riesame di Roma contro il quale i magistrati della procura hanno annunciato ricorso. «Sono soddisfatto dell'esito del Riesame - commenta il suo difensore, l'avvocato Valerio Spigarelli - e sono certo che quello di ieri è un primo passo. Alla fine questa vicenda sarà chiarita». Attraverso uil suo avvocato, dalla casa di Bari dove si trova, Testini ha voluto far sapere il suo desiderio: «Stare vicino a mia moglie e alle mie tre figlie». La vicenda penale è ancora tutta in piedi. Il Riesame ha disposto il mantenimento in carcere dei carabinieri Carlo Tagliente e di Luciano Simeone, mentre ha concesso i domiciliari ad Antonio Tamburrino. Ieri in Procura c'è stata una riunione tra inquirenti e investigatori per fare il punto della situazione. L'attività dei titolari degli accertamenti verte, in questa fase dell'indagine, sulla verifica se qualcuno dei quattro indagati abbia preso parte a rapine ai danni di transessuali e possa aver avuto contatti con la banda di romeni che nella scorsa primavera ha preso di mira numerose abitazioni nella zona di Roma nord.