Rapinata col trucco dell'acquasanta

È stata una rapina all'acquasanta. L'altra mattina, a Tor Pignattara, due donne e un uomo hanno bussato alla porta di un'anziana per venderle statuine della Madonna di Lourdes colme di acqua benedetta, poi l'hanno spintonata strappandole la catenina d'oro al collo e gli anelli dalle dita. La vittima è una signora di 80 anni affetta da Alzheimer. In casa era presente il cognato, picchiato dal terzetto, con una prognosi di 7 giorni. È stato lui ad avvisare il 113. I presunti aggressori sono stati arrestati poco dopo dai poliziotti delle volanti coordinati da Raffaele Clemente. Si tratta di Corrado Crescinome, 52 anni, la moglie Maria Pasizzi di 50 e la cognata Angela Fiasché di 49, tutti originari di Noto, nel Siracusano.  Dopo la rapina i tre sono fuggiti a bordo di un'auto con la targa coperta da un panno scuro. La polizia ha cominciato la caccia all'uomo, intercettando il terzetto in zona San Giovanni. La refurtiva è stata recuperata e riconsegnata all'anziana, ancora turbata dall'aggressione. Sotto choc anche la figlia. Che ha speso poche parole: «È stata una brutta storia - dice - preferisco non parlare, almeno non ora». Non sono nuove rapine e truffe di stampo religioso, in cui i malintenzionati si fanno avanti con la scusa di chiedere piccole somme di denaro in cambio di immagini o statuine religiose. Come in questo caso. E stando alla cronaca, non è nuovo agli schedari delle forze dell'ordine neppure il nome di una delle tre persone fermate per la vicenda di Tor Pignattara. Si tratta di Angela Fiaschè, cognata di Maria Pasizzi. Nel '94, nel giorno mariano del 13 maggio, agì all'Esquilino. In quell'occasione, spacciandosi per assistente sociale, lei e una sua complice, suonarono alla porta di una signora di 79 anni, residente in via Cairoli, vicino a piazza Vittorio. Le due chiesero alla signora se voleva acquistare qualche santino per beneficenza. L'anziana le accolse quasi entusiasta e le fece accomodare. Una volta nell'appartamento, mentre la pensionata era in cucina e scorreva l'acqua del rubinetto, le due in un attimo rubarono dal comò 300 mila lire e qualche anello e collana. Quando la pensionata tornò in salotto i cassetti erano aperti e le due fuggite. L'anziana non si perse d'animo, chiese aiuto a un vicino di casa che chiamò subito il 113. Una volante corse in via Cairoli e all'uscita dal palazzo trovò le ladre con la refurtiva accusandole di furto aggravato. Ora la storia si è ripetuta.