Abusi edilizi, a rischio altre 10 ville

Potrebbe allargarsi a macchia d'olio l'indagine sulle villette di lusso «abusive» di Fregene. L´operazione «La Lente», coordinata dalla procura di Civitavecchia e partita nel 2008 da un esposto di un'associazione ambientalista, rischia di coinvolgere oltre ai 19 soggetti attualmente indagati (imprenditori di Fregene e le loro immobiliari, due funzionari e un ex dirigente dell´area Edilizia del Comune di Fiumicino) anche altre persone, ancor prima di sbarcare nelle aule dei Tribunali e di veder arrivare i ricorsi futuri del Comune di Fiumicino. Il maxi-sequestro avvenuto sul lungomare della località tirrenica martedì è stato solo il primo passo di quella che si preannuncia come una battaglia a suon di concessioni edilizie e permessi comunali. I 9 cantieri sigillati l'altro giorno potrebbero infatti aumentare, come spiega il vice-questore aggiunto Matilde Modena della Forestale. Oltre alle 40 ville poste sotto sequestro su provvedimento dei gip Giovanni Giorgianni, il Corpo della Forestale e il pm Pantaleo Polifemo stanno valutando la «posizione» di altre 10 costruzioni adiacenti. Il Nipaf, Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale, sta inoltre valutando i possibili danni ambientali provocati dalla costruzione delle villette. In particolare la realizzazione delle fondamenta delle case, realizzate su una zona in prossimità del mare, potrebbe aver danneggiato le falde acquifere dell´area, «togliendo» il rifornimento idrico della macchia mediterranea adiacente, rischiando così di portarla all'estinzione. L'Amministrazione di via Portuense intanto non cambia posizione: quei permessi rilasciati tra giugno 2006 e febbraio 2008 su sub-delega della Regione «sono legittimi». Non la pensa così l'opposizione: «Siamo stati sempre contrari a quelle costruzioni - ha detto Claudio Cutolo, leader di Sinistra democratica - Anche quando siamo stati chiamati a votare la delibera in Consiglio ci siamo opposti». Anche il centrosinistra della Pisana esprime criticità. «Il sequestro non ci sorprende – commenta Enzo Foschi, consigliere Pd in Regione che a maggio aveva presentato alla Giunta un'interrogazione - Volevo lanciare un grido di allarme sullo stato di degrado ambientale, ponendo dubbi su eventuali abusi. Aspettiamo con fiducia ulteriori esiti che possano dare giustizia a un patrimonio ambientale che è stato deturpato».