L'immunologo Le Foche: «Non ci fa paura Questo virus interessa solo il laboratorio»

Nonci fa paura». A parlare è l'immunologo Francesco Le Foche, responsabile del day-hospital di Immuno-infettivologia del Policlinico Umberto I di Roma dove sono stati trattati e risolti, «senza farmaci e in tempi brevi», 5 casi di persone colpite dal virus, «tra cui una donna all'ottavo mese di gravidanza proveniente dagli Usa - racconta Le Foche - è stata ricoverata due giorni e dimessa». Questo per dire, «è del tutto fuori luogo, assurdo quanto accaduto a Napoli!». Il riferimento è ai funerali di Gaetano, il 51enne morto al Cotugno. «Chi non è andato ai funerali, chi c'è andato con mascherine e guanti e la disinfestazione! Comportamenti fuori luogo, che non servono a nulla - scandisce Le Foche - Il decesso non è dovuto al virus H1n1. Semmai il virus ha prodotto complicanze che hanno minato un organismo già di per sé compromesso per patologie precedenti, serie e gravi: chi opera in clinica medica o infettivologia sa bene che casi simili avvengono ogni anno, anzi ogni giorno, specie nel periodo della influenza stagionale. Del resto il virus H1n1 rientra nel quadro della banale influenza stagionale, niente di più niente di meno». Dunque, non c'è nulla di che allarmarsi? «Assolutamente! È l'atteggiamento peggiore che si possa avere: ripeto, il virus non ci fa paura! E non ci sono, per ora, le premesse di soluzioni estreme come la chiusura delle scuole, non siamo all'emergenza! Il virus, mutato già tre volte, merita solo di esser studiato per la sovrapposizione di tre particelle virali che provengono da tre distretti diversi (maiale, uccello, uomo), dal punto di vista tecnico - osserva Le Foche - mentre è di scarso interesse dal punto di vista clinico». Come trattarlo, quale la profilassi allora? «Massima accortezza e prudenza con i farmaci, antivirali e antibiotici: i primi vanno usati in casi eccezionali perché possono indurre resistenza al virus, i secondi vanno assunti solo se intervengono infezioni batteriche. Mentre il paziente va tenuto sotto osservazione, seguito bene, specie se è a rischio, ossia se ha patologie in essere». E il vaccino? «La strategia di vaccinazione messa in atto, predisposta da ministero e Iss mi pare del tutto adeguata: le nostre Autorità sanitarie si stanno muovendo bene». * Agi Salute