Barricati in casa, sgombero rimandato

Chiusi in casa, a doppia mandata, pronti a resistere a oltranza. All'esterno tutto il quartiere Nuova Ostia per sostenerli. Le quindici famiglie della palazzina di via Marino Fasan si sono opposte all'ordinanza di sgombero firmata dal sindaco Alemanno e per questo sono state denunciate dai vigili urbani che hanno effettuato un sopralluogo nello stabile. Hanno ottenuto, però, una giornata di tempo, in cui sarà possibile predisporre eventuali soluzioni alternative, più percorribili e più gradite agli stessi cittadini, che devono fare le valigie per almeno un anno, abbandonando casa, mobili, lavoro, scuola, amicizie e affetti per trasferirsi in un residence sull'Ardeatina.  Questa mattina, in Campidoglio, nella sala degli Arazzi l'incontro con l'assessore alle politiche abitative Antoniozzi e il mini-sindaco Giacomo Vizzani, per mettere a punto, possibili, soluzioni alternative. L'assessore ha tenuto a specificare che «l'azione di sgombero delle palazzine Armellini è stata presa a completa tutela dell'incolumità degli occupanti dello stabile». Sulla carta l'impresa è ardua, l'ordinanza di Gianni Alemanno nasce dall'obbligo di tutela dell'incolumità delle famiglie, un obbligo a cui nessuno si può sottrarre. Sabatina Ragucci, rappresentante di quartiere, ricorda: «Questa gente non è contraria a far ristrutturare gli edifici, vuole solo restare nelle proprie case. Interventi di consolidamento dei pilastri degli edifici a Nuova Ostia, sono stati già eseguiti in altri fabbricati, in via Domenica Baffigo, ad esempio, ma nessuno ha dovuto abbandonare la casa». «I pompieri li ho chiamati io – afferma Luigi Quinto, da 28 anni residente in via Fasan – I lavori di restauro delle palazzine sono finiti da tre-quattro anni, i pilastri non sono lesionati, come dicono, sono da anni in queste condizioni». La situazione è complessa. La palazzina è di proprietà della «Larex» che dovrebbe eseguire i lavori. Ieri, in questo contesto, il municipio ha inviato una raccomandata sollecitando l'intervento urgente. Passati 15 giorni, ha annunciato Vizzani, sarà l'ufficio tecnico a eseguire i lavori di consolidamento in danno alla stessa «Larex». Intanto gli uffici romani della società sono chiusi per ferie, il legale ha assicurato che l'intervento verrà eseguito, ma per conoscere tempi e modalità bisognerà rinviare il tutto ai primi di settembre. Altro nodo da sciogliere è il contenzioso legale in atto tra la società e il Campidoglio per gravi inadempienze contrattuali. Inoltre, c'è il pericolo, che nuovi controlli statici sugli edifici della zona facciano lievitare da 17 a una sessantina le famiglie in odore di sgombero: sarebbero almeno 4, infatti, le palazzine che lamentano danni simili nelle strutture portanti. «Quando verranno eseguiti i controlli sui pilastri – ricorda Vizzani - le case dovranno essere vuote. Comunque se il rischio sicurezza c'è in quella palazzina, lo stesso problema vale per le altre nella strada. La sabbia di mare è stata probabilmente utilizzata per buona parte delle costruzioni di Ostia, già altre volte si sono verificate situazioni del genere».