"Cura del ferro per la Capitale"

Nerina Stolfi Risolvere il padre di tutti i problemi, quello della mobilità capitolina, è uno sforzo da titani ma diversi sono i progetti sul tavolo dell'Amministrazione comunale. Potenziamento della linea ferroviaria, recupero e allgerrimento del Gra, Superpontina, parcheggi di scambio e rilancio del litorale, sono alcune delle soluzioni uscite ieri dal convegno «Infrastrutture e trasporti» dov'erano presenti oltre al sindaco Gianni Alemanno e al ministro dei Trasporti Altero Matteoli anche il consigliere regionale Pdl Luigi Celori e il consigliere comunale Antonello Aurigemma, presidente della commissione capitolina Mobilità.L'investimento per le infrastrutture si aggirerebbe intorno agli undici miliardi di euro, da reperire anche attraverso risorse private. «Abbiamo trovato i finanziamenti per la linea D della metropolitana e finanziato la C - ha spiegato il sindaco Alemanno - Dobbiamo inoltre sviluppare con chiarezza un rapporto con le Ferrovie dello Stato per sciogliere alcuni nodi irrisolti, come l'anello ferroviario e il potenziamento della linea che collega Roma con la Fiera e l'aeroporto di Fiumicino. Parallelamente a questo vanno affrontate anche altre due questioni: quella dell'Hub di Fiumicino e quella dello sviluppo dei porti di Fiumicino e Civitavecchia». Concetti questi ribaditi anche dal ministro Matteoli, secondo cui «le stazioni ferroviarie di Roma devono essere reinventate in modo da interagire con la griglia dei trasporti urbani e aeroportuali. Roma ha 1.130 chilometri di rete ferroviaria per i quali il Cipe ha sbloccato i fondi per il potenziamento». Secondo Luigi Celori «bisogna recuperare il Grande raccordo anulare: secondo l'Anas, entro cinque anni, sarà completamente bloccato; fare dunque la bretella all'altezza di Tor de' Cenci che diventi così il secondo anello intorno a Roma. Infine resta necessario fare la Superpontina». La storia delle amministrazioni capitoline è lastricata di buone intenzioni. Nel passaggio da queste ai fatti concreti ci sono decenni di delusioni e promesse vane. Alemanno&C. sembrano seriamente intenzionati a smentire questa nemesi