Emergenza casa, raggiunta l'intesa

{{IMG_SX}}Con un occhio rivolto all'operato del Governo sul piano casa, Regione, Provincia e Comune lavorano a un documento condiviso fatto di cinque punti per affrontare l'emergenza abitativa nella Capitale. L'obiettivo degli amministratori regionali, provinciali e capitolini, riuniti ieri al tavolo interistituzionale convocato dalla Regione Lazio, è di arrivare alla prossima riunione fissata tra circa dieci giorni alla stesura di un documento condiviso che potrebbe dare un importante contributo alla Conferenza Stato-Regioni proprio in previsione del nuovo piano casa del governo. Piano che, solo nella Regione Lazio potrebbe riguardare, dati Cresme, oltre 500.000 abitazioni e le adesioni potrebbero toccare il 10% di queste per un giro d'affari di tre miliardi e mezzo di euro. Dunque l'accordo è stato trovato su cinque punti attorno ai quali sarà costruita la legge regionale sull'housing sociale, che dovrebbe essere pronta, come prevede il piano casa del governo, entro la fine di giugno. Si parte dalla definizione di regole per garantire il rispetto delle norme antisismiche negli edifici di nuova costruzione «resuscitando» il fascicolo del fabbricato, per arrivare alla semplificazione delle procedure urbanistiche per interventi che riguardano l'housing, come ad esempio il recupero di nuove aeree all'interno dei Piani regolatori, passando per l'attuazione delle variazioni di destinazione d'uso negli spazi non utilizzati o adibiti a negozi del patrimonio residenziale pubblico (misura che farebbe recuperare circa 1.800 appartamenti solo nella Capitale), e per la semplificazione delle procedure di vendita del patrimonio pubblico. Ultimo punto su cui nel corso del tavolo al quale hanno partecipato, tra gli altri, gli assessori capitolini alla Casa e all'Urbanistica, Alfredo Antoniozzi e Marco Corsini, l'assessore regionale alla Casa, Mario di Carlo e l'assessore provinciale al Territorio Michele Civita, si è trovato l'accordo: la definizione di criteri per realizzare gli alloggi sociali. Soddisfatto Antoniozzi che ha parlato di «scelte condivise», ricordando «lo sforzo che stiamo facendo per affrontare l'emergenza abitativa a Roma attraverso la programmazione di qualcosa di realmente concreto, senza ricorrere ad interventi tampone». «Un bell'episodio di collaborazione tra i diversi livelli di Governo – ha incalzato Corsini – per affrontare l'emergenza casa». «L'obiettivo – ha fatto eco Civita – è favorire la semplificazione per superare eventuali strettoie burocratiche che rallentano le attività legate all'housing sociale». Di Carlo ha invece ricordato come la Regione abbia già mosso un primo passo nel panorama in evoluzione del nuovo piano casa, con l'approvazione della legge per il recupero dei sottotetti ad uso abitativo. «Un modo per creare nuovi alloggi rispettando comunque in modo rigoroso i parametri urbanistici e le norme sulla bioedilizia».