«Battezzati» i falchi pellegrino che hanno casa alla Sapienza

.Nella capitale come è oramai consuetudine sul tetto della facoltà di Economia a La Sapienza, e nella «casetta» di Terna (la società che gestisce la rete elettrica nazionale), la coppia più celebre di falchi pellegrini romani, Aria e Vento, hanno deposto le uova, che si sono schiuse con la nascita di tre piccoli che ieri sono stati inanellati. I tre pulcini si chiamano Martina, Romolo e Ponentino. Il nido è dotato di una telecamera installata da Terna - Rete Elettrica Nazionale e i comportamenti dei giovani falchi e dei loro genitori sono osservabili sul web sul sito www.birdcam.it Una sorta di «grande fratello» dei pennutti che viene consultato dagli appassionati di tutto il mondo che animano i forum e seguono la vita della celebre famigliola. Come ogni anno è tradizione che i pulcini vengano inanellati quando ancora sono ad uno stadio precoce del loro sviluppo (sono ancora col piumino bianco e le prime penne spunteranno tra qualche giorno) per non correre il rischio che avvicinandosi al nido si possano spaventare e sbilanciarsi nel vuoto. E nell'occasione misurati e pesati. Martina è il falchetto più «in carne» e pesa 625 grammi; Romolo 590 mentre Ponentino 450 grammi. L'inanellamento, spiega una nota di Terna (gestore della Rete Elettrica Nazionale), è un evento importante dal punto di vista scientifico perchè l'applicazione di anelli individuali ai giovani falchetti consentirà di poterli riconoscere quando nei prossimi mesi o anni saranno osservati o ricatturati da altri ricercatori. Le segnalazioni future consentiranno di ricostruire i movimenti degli uccelli che ancora ad oggi non sono conosciuti. Il ritorno dei falchi pellegrini è una conquista per la capitale che li aveva visti sparire per circa un trentennio fino a quando alcuni anni fa vennero avvistate le prime coppie volteggiare di nuovo nel cielo. Adesso, prosegue la nota di Terna «ci si aspetta che i giovani falchi, una volta lasciato il nido, si disperdano a grandi distanze fino all'Africa subsahriana (da qui il nome di «peregrinus» dato a questa specie). Ma si tratta solo di una ipotesi. In realtà studi recenti indicherebbero che i giovani nati non si allontanino molto dall'area di nascita. Insomma anche per la coppia di pennuti-genitori è sempre più difficile «far uscire i figli da casa».