Antoniozzi: costruire subito 5 mila alloggi

Il terremoto che ha messo in ginocchio l'Aquilano avrà serie ripercussioni dunque anche sulle politiche abitative del Campidoglio. «Fino ad oggi questo aspetto è stato sottovalutato, adesso dobbiamo voltare pagina - spiega Antoniozzi - Sicuramente il governo approverà un decreto ad hoc, ma noi come amministrazione comunale dobbiamo metterci del nostro, snellendo le procedure e introducendo maggiori controlli sulla qualità con cui vengono costruiti gli edifici di ediliza residenziale pubblica». Gli iter amministrativi per costruire case popolari sono troppo lunghi, secondo l'assessore, per questo «bisogna puntare sulla semplificazione». Di questo Antoniozzi parlerà oggi con l'assessore regionale Mario Di Carlo nel tavolo tecnico interistituzionale Comune-Regione. All'ordine del giorno c'è il recepimento del decreto del governo sull'ampliamento delle cubature fino al 20%, ma il sumit sarà l'occasione per fare il punto a tutto tondo sull'intera questione dell'emergenza abitativa. «Insieme alla Regione - afferma Antoniozzi - vogliamo realizzare una sorta di conferenza dei servizi politico-istituzionale». Con Di Carlo, spiega Antoniozzi, si sarebbe già raggiunta un'intesa di massima su reperimento delle aree, Prg e acquisizioni dal Demanio. «Questi sono i tre principali nodi da sciogliere - argomenta l'assessore comunale - Poi c'è il discorso della modifica delle destinazioni d'uso: troppi immobili sono vincolati ad attività industrali o imprenditoriali non più produttive. Basta andare sul Raccordo per rendersene conto». Ma v'è di più. Il Campidoglio vuole raggiungere al più presto un accordo col Demanio «per cedere alcune caserme e avere in cambio alcune grandi aree come Forte Prenestino, Forte Tiburtino e la Manifattura Tabacchi». Prioritario però è lo snellimento e la semplificazione delle procedure burocratiche: «Da 2004 al 2008 sono stati consegnati solo 800 alloggi di edilizia residenziale pubblica. È una situazione insostenibile. Su questo punto con Di Carlo c'è ampia convergenza, ma occorre realizzare una corsia preferenziale, anche perché non si possono continuare a spendere 30 milioni l'anno per i residence». «L'emergenza casa - prosegue Antoniozzi - è un problema trentennale e nel frattempo città e società sono cambiate drasticamente. Oggi dobbiamo dare risposte anche ai nuclei familiari unipersonali, cioè ai singole, e agli stranieri. Senza contare i tanti universitari che abitano nella Capitale e hanno bisogno di residenze. Nel Prg dovremo dare risposte, servono interventi urgenti forti». Tra i provvedimenti da adottare subito, l'assessore cita l'acquisto di 500 abitazioni per i casi urgenti («la tragedia abitativa della Capitale», li chiama) e l'individuazione di 18 aree extrastandard per avviare la costruzione di 5.000 alloggi. «In bilancio per l'edilizia residenziale pubblica il Campidoglio ha stanziato 300 milioni per il triennio 2009-2011 più altri 80 milioni per l'acquisizione di abitazioni e l'avvio di realizzazione di case nuove».