L'intervista

Gozi (Renew): "Schlein ingenua e imbarazzata, i sindaci del Pd sprovveduti. Ecco perché occorre chiarezza"

Edoardo Sirignano

«Sono critico verso Hannoun da molto prima della vostra inchiesta, pur ritenendo che anche stavolta debba prevalere la presunzione d’innocenza. Detto ciò, ritengo che occorra criticare e condannare, in maniera netta, le sue posizioni politiche. Parliamo di chi ha considerato Hamas un movimento di resistenza, di chi ha detto che si possono uccidere tranquillamente gli ebrei». A dirlo Sandro Gozi, eurodeputato e segretario del Partito democratico europeo.

La sorprende il silenzio della sinistra italiana rispetto a tutto ciò?

  

«È legato a una difficoltà profonda: fare i conti con una realtà scomoda. C’è imbarazzo, legato a una sottovalutazione e a un’ingenuità, da parte dei propri leader. Parliamo di posizioni molto nette che non potevano essere mescolate con l’entusiasmo di tanti giovani e non che, in buona fede, hanno partecipato alle iniziative Pro Pal. Movimenti interi sono stati strumentalizzati».
 

Anche sindaci importanti del Pd sono andati a queste manifestazioni di cui parla...

«Quei sindaci, che sono andati a quelle manifestazioni, sono stati davvero degli “sprovveduti” a dare, poi, la cittadinanza onoraria a un personaggio come l’Albanese. Se c’è un risultato del Tempo è che, grazie, alle vostre inchieste, non avremo in Parlamento la relatrice Onu. Anche Bonelli, dopo le ultime rivelazioni, ha dovuto scaricarla».

Chi difende il popolo d’Israele, intanto, finisce alla gogna. Non le sembra un controsenso?

«Non si può negare che l’antisemitismo è tornato e ciò è un pericolo per la democrazia. Far coincidere il diritto all’esistenza di Israele con la condanna delle azioni intraprese dal governo Netanyahu è, a dir poco, un errore. Ho vergogna di una sinistra che sbaglia quotidianamente. Sono il primo a dire che il premier israeliano sia uno dei peggiori leader della storia, ma ciò non mi consente di impedire a Emanuele Fiano di parlare o trasmettere odio all’interno della comunità in cui vivo. Rispetto a tutto ciò, bisogna voltare immediatamente pagina».

La segretaria dem, Elly Schlein, come ha ricordato il nostro direttore in un editoriale, però, non ha preso una posizione o meglio non ha fatto quella chiarezza che tutti si aspettavano. Ciò rischia di penalizzare l’intera coalizione?

«Nella segretaria dem prevale un mix di ingenuità e imbarazzo, che, però, deve essere subito superato. Altrimenti non puoi guidare il Pd. Non ho dubbi che Elly sia dalla parte dei due popoli e dei due Stati, ma non rilanciando questa posizione dimostra di posizionarsi altrove. La vostra lettera a Schlein è una richiesta legittima. Repubblica, d’altronde, fece lo stesso con Berlusconi».

Ci sono, poi, nuovi pericoli all’orizzonte, vedi quello legato agli Ayatollah, alla ricerca di risorse in Europa. Come si fa a ignorare tutto ciò?

«Anche su quest’aspetto occorre chiarezza. La sinistra deve prendere le distanze da tutti quei mondi vicini agli Ayatollah. Errare è umano. Perseverare, però, è diabolico.
L’Iran, sostenendo terroristi e facendo disinformazione, è uno dei maggiori pericoli al mondo. Medesimo ragionamento vale per questi neonati partiti islamisti, che si stanno diffondendo su tutto il continente. La sinistra, come la destra, con chi dice che bisogna morire per una religione non dovrebbe neanche sedersi a parlare»