Contraddizioni stellari

Di Battista, Ascari e quei 5 Stelle in prima fila con Hannoun che ora urlano alla gogna

Giulia Sorrentino

Erano in Siria con la Abspp di Mohammad Hannoun (oggi in carcere a Genova perché ritenuto dall’accusa il perno della cupola di Hamas in Italia) sia la pentastellata Stefania Ascari che l’ex grillino Alessandro Di Battista, chiedendo donazioni dai propri profili social. Su questo la sinistra tace, e il M5S con il loro leader Giuseppe Conte non si discostano minimamente dalle azioni della loro deputata. E, proprio mentre si cerca di fingere che non ci sia nulla di anomalo nell’essere partiti con la finta associazione caritatevole che secondo l’accusa avrebbe in realtà inviato soldi ad Hamas, spunta anche il video esclusivo in cui Ascari chiede donazioni per Abspp:

Quello che si chiede è di dare nel proprio piccolo un aiuto perché questa gente vive veramente nel fango, e un piccolo aiuto, una piccola donazione può veramente fare tanto per far mangiare soprattutto i bambini a cui mancano le scarpe, calze, i vestiti e i beni di prima necessità come le medicine. Quindi veramente mi auguro che tutti possano dare un piccolo contributo». È questo il testo accompagnato da foto di bambini e da un copy in cui vengono allegate le coordinate bancarie dell’associazione oggi al centro del finanziamento di un’organizzazione terroristica. La Ascari, che aveva pure invitato alla Camera Hannoun, alza gli scudi: «Respingo con sdegno il fango della destra - dice adirata. Un atto di barbarie, ma ho fiducia nella magistratura».

  

A parlare, però, è stato Di Battista, che aveva a sua volta chiesto donazioni per la Abspp e che per mesi non ha voluto rispondere in merito al suo legame con Hannoun. E allora, in un video su Facebook ha dedicato minuti e minuti a quello che lui considera il «genocidio ancora in atto», per poi spiegare che c’è chi vuole «sfruttare l’inchiesta per farci dimenticare i crimini di Israele è un’operazione veramente oscena che però funziona solo se le persone non comprendono questa strategia e come viene sviluppata». Ma poi rivendica la sua buona fede, oltre a confermare la sua conoscenza con Hannoun che va avanti dal 2021 e la richiesta di aiuti umanitari fatta dal proprio profili: «Nel 2021 ho detto donate determinati soldi perché ho visto aiuti che venivano distribuiti.

Tornati un’altra volta in Libano e una terza volta andai in Siria con la stessa associazione e ho visto con i miei occhi la distribuzione di aiuti.
Che cosa avreste fatto voi? Poi oggi leggo di un’inchiesta e se una parte cospicua è stata distratta o usata per finalità illecite è evidente che debba essere fatta chiarezza su tutto l’utilizzo di questi denari perché usarli per altri scopi illegali è una porcheria nei confronti dei donatori e dei volontari che si sono impegnati e nei confronti di chi non riceve determinati aiuti». Ha spostato l’attenzione su una presunta regia occulta finalizzata a ripulire «l’immagine di Israele», senza minimamente fare accenno alle intercettazioni o alle ambientali che descrivono Hannoun mentre festeggia per degli attentati o ascolta canzoni che inneggiano al 7 ottobre, o mentre con e il fratello Said gioisce per un attentato nel bar dell'Università Gerusalemme dove sono morti 9 civili. Quelle vite valgono meno? Le ulteriori 17 perquisizioni effettuate ieri in tutta Italia, oltre ai 9 arresti di chi è accusato di finanziare il terrorismo sono solo una tattica comunicativa? A intervenire è il deputato della Lega Rossano Sasso: «Sarebbe opportuno che Ascari si dimettesse all'istante dalla commissione Antimafia, le cui competenze prevedono tra l'altro anche di occuparsi di esportazioni di capitali verso Stati esteri, attraverso canali regolari e irregolari. Esattamente quello di cui è accusato Hannoun e ciò di cui la stessa commissione potrebbe a breve occuparsi».

Intanto il silenzio di Conte sulla sua foto con Sulaiman Hijazi, più volte menzionato nelle intercettazioni continua. Così come quello di Roberto Fico visto accanto a Hijazi, di Gaetano Pedullà ritratto con entrambi e dell’ex grillino Manlio Di Stefano. Il partito della trasparenza oggi sembra non voler fornire molte delucidazioni.