Nuovo ordine mondiale
Musk attacca l'Ue: "Va abolita". Crosetto: "Trump dice l'Europa non gli serve"
Dopo Donald Trump, un altro attacco all'Unione Europa arriva da Elon Musk. Dopo la nuova strategia di sicurezza nazionale Usa diffusa dalla Casa Bianca, il magnate sudafricano ha lanciato una "bomba" sul social network X: "L'Ue dovrebbe essere abolita e la sovranità restituita ai singoli Paesi, in modo che i governi possano rappresentare meglio i propri cittadini". Bruxelles ha cercato prima di abbassare i toni: "Gli Stati Uniti sono ancora il nostro più grande alleato", ha sottolineato l'Alto rappresentante per la politica estera Kaja Kallas. "Penso che non siamo sempre stati d'accordo su diversi argomenti ma credo che il principio generale sia ancora valido. Siamo i più grandi alleati e dovremmo restare uniti". Poi la tensione è cresciuta. A stretto giro la risposta secca: "Per quanto riguarda decisioni relative all'Unione europea, queste vengono prese dall'Unione europea, per l'Unione europea, comprese quelle relative alla nostra autonomia normativa, alla protezione della libertà di espressione e all'ordine internazionale basato sulle regole", ha affermato un portavoce della Commissione Ue aggiungendo che "il partenariato transatlantico è unico e, come sempre, gli alleati sono più forti insieme".
Il dibattito sui rapporti tra Europa e Stati Uniti si è acceso anche in Italia. "Trump ha semplicemente esplicitato che" l'Europa "gli serve poco o nulla": così il ministro della Difesa Guido Crosetto, che ha preso atto che il ruolo dell'Europa non è più funzionale agli interessi di Washington. "Gli Usa hanno in corso una competizione sempre più difficile, complessa e dura con la Cina e ogni loro atto, decisione, comportamento, deve essere letto in questo scenario", è il ragionamento di Crosetto, secondo il quale "da tre anni, in privato, incontri, riunioni dei ministri, interviste, dico ciò che ieri è stato codificato nella Strategia di Sicurezza Nazionale Usa e cioè che il rapporto con l'Ue sarebbe mutato e che le garanzie di difesa regalate dopo il 1945 sarebbero finite velocemente. Era chiaro, evidente", ha scritto il ministro sui social network, aggiungendo che "nel frattempo però la pessima notizia è che dovremmo pensare a ciò che finora ci avevano fornito 'gratuitamente', i nostri alleati statunitensi: la sicurezza, la difesa e la deterrenza", e guardare ad altri partner "che ci possono aiutare nel percorso futuro (in Africa, Golfo, Asia, Sud America, Australia) per garantire e rafforzare la sicurezza economica, energetica e di approvvigionamenti strategici".
Una visione che sembra più pessimistica di quella espressa ieri dalla premier Giorgia Meloni: "Non parlerei di un incrinarsi dei rapporti tra Stati Uniti ed Europa", perché la posizione Usa rispecchia solo "quello che alcuni di noi hanno avuto il coraggio di definire molto tempo fa in un processo storico inevitabile. Cioè che l'Europa a un certo punto deve capire che se vuole essere grande, deve essere capace di difendersi da sola, e non può dipendere dagli altri". In ogni caso, contro la postura del governo nei confronti dell'alleato americano si è schierata l'opposizione: "La 'dottrina Trump', emersa dalla strategia di sicurezza nazionale, rappresenta un attacco senza precedenti all'Europa. Oggi Musk esplicita il pensiero, dicendo che l'Ue va abolita e che la sovranità deve tornare agli Stati", ha commentato Peppe Provenzano, responsabile esteri del Partito democratico, segnalando che "una parte delle élite politiche europee sta dando ragione a Trump". "La destra che governa l'Italia, invece di rispondere a Trump che parla di dissoluzione dell'Europa, acconsente e sostiene le politiche Usa su armi, clima e contro l'Ue, trasformando l'Italia nel 51esimo Stato degli Usa e gli italiani in sudditi", ha attaccato Angelo Bonelli, parlamentare Avs, mentre il segretario di +Europa Riccardi Magi ha sottolineato: "Ieri Trump che dice che l'Ue è inutile, oggi Musk che invoca la fine dell'Unione europea: insieme a Putin che da anni cerca di minare le basi della democrazia europea fanno proprio un bel quadretto". Governo e maggioranza, intanto, devono sciogliere il nodo del rinnovo del decreto che proroga le armi all'Ucraina. Meloni ha assicurato che la linea della "deterrenza" non cambia fino a quando ci sarà ancora la guerra di aggressione russa, ma la Lega non ha sciolto le riserve. "Io credo che in una coalizione, tanto più se coesa come la nostra, ci possano essere accenti e anche sensibilità differenti, è legittimo", ha ammesso il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi, "ma come anche Salvini sa, il ruolo della politica non è solo l'ascolto delle richieste dei cittadini, la comprensione dei loro bisogni, ma è anche fare da guida, e spiegare perché si fanno certe scelte". Dall'opposizione, sono anche i riformisti del Pd a spingere: "Il momento è grave, si approvi velocemente il pacchetto di aiuti all'Ucraina", ha afferma il presidente del Copasir Lorenzo Guerini.