opposizione in tilt

Su Gaza la Caporetto dem. Amato contro Albanese, il post rimosso su Machado: panico al Nazareno

Filippo Impallomeni

Dopo la pace raggiunta in Medio Oriente per mediazione del presidente Usa, Donald Trump, la sinistra va in affanno e torna a emergere la marcata spaccatura del campo larghissimo. L’imbarazzo tra le fila del Nazareno è tangibile, dover conferire i meriti al titolare alla Casa Bianca potrebbe risultare a tratti umiliante. Tanto da costringere i vertici Dem a "silenziare" i propri dirigenti colpevoli di essersi congratulati con María Corina Machado per l’onorificenza attribuita dal comitato di Oslo. L’oppositrice venezuelana del regime comunista guidato dal dittatore comunista Nicolàs Maduro si sarebbe permessa di ringraziare Donald Trump per il sostegno a raggiungere la libertà e la democrazia, e i radicali non hanno ben digerito l’accaduto tanto da voler quasi boicottare la valenza del riconoscimento. Il timore che potesse essere conferito al Tycoon aveva innescato già nei giorni passati una campagna di fango sul Nobel e aveva portato a ricordare tutti i candidati più improbabili, fino a cento anni fa. A ogni modo, non è bastata Machado a restituire fiato al Pd e solamente Debora Serracchiani e Roberta Mori hanno espresso le loro congratulazioni. «Machado è una donna che ha sfidato con determinazione e senza arretrare il regime autoritario di Maduro», sono le parole di Mori pubblicate sul canale ufficiale del Nazareno, poi rimosse.

«Ops! La pagina che stai cercando non esiste o è stata è eliminata», si legge provando ad aprire il link ancora attivo ma inaccessibile. Segno di come il castello di carta di un’unità inesistente, mascherata dalla propaganda Pro-Pal utilizzata come punto cardine di un’agenda politica a corto di idee per la Nazione, stia crollando. Eppure la segretaria Dem, Elly Schlein, si era timidamente congratulata con Trump per il raggiungimento della pace salvo poi inginocchiarsi ai dettami imposti da Alleanza Verdi Sinistra e pentastellati, ormai sempre più alla guida della brigata anti-Meloni in vista delle prossime Politiche. Il presentimento è che a trainare il carro sia il duo Bonelli- Fratoianni, che ha ritrovato nei fantasmi del fascismo la vera pillola per una poltrona più pesante e duratura. Intanto l’incoronamento di Francesca Albanese a nuova leader dell’opposizione sembra essere durato poco. Certo, nonostante abbia quasi "sbeffeggiato" un sindaco Dem per avere preso le distanze da Hamas, il duo suddetto ha dichiarato che il Nobel lo avrebbe meritato lei, anche se in certi ambienti della sinistra sembra non piacere più a molti.

  

«Condanno le responsabilità del governo Netanyahu, ma sono inorridita dall’idea di chiedere patenti preventive ai cittadini di religione ebraica. È inaccettabile», ha commentato la Dem Pina Picierno che ha poi mandato «un abbraccio a Liliana Segre, faro di civiltà» dopo gli attacchi subiti da parte di Albanese. Durante la «Festa dell’Ottimismo» de Il Foglio, anche l’ex premier Giuliano Amato si è detto sollevato per l’accordo raggiunto tra Israele e Hamas, accordo che «ci consente di vedere questi poveretti che ritornano a Gaza e che trovano macerie, ma tornano a casa loro». E sul clima di antisemitismo e riferendosi alle posizioni espresse dalla relatrice Onu su Liliana Segre ha detto di non spiegarsi come mai, dopo aver detto «cose così infami», «continui a circolare».

Un clima confuso, tanto da portare Fedez a smascherare le «ipocrisie» e le «giravolte» della sinistra sul conflitto in Palestina. «Ci sono delle cose che a me fanno ribollire il sangue. Parlo di personaggi che se si fossero svegliati un decennio fa probabilmente avrebbero potuto aiutare la causa. La mia sensazione è che personaggi come Marco Travaglio e anche Roberto Saviano si siano svegliati oggi solo per un tema di opportunità e di opportunismo», ha tuonato il cantante ormai lontano dai circoletti Dem.