DEMOCRAZIA SOTTO ATTACCO

M5S, Ascari contro Il Tempo: non ci risponde sull’inchiesta su Hannoun ma chiede soldi

Giulia Sorrentino

La pentastellata Stefania Ascari invece di rispondere alle nostre domande preferisce chiederci una mediazione economica: è lei uno dei volti che abbiamo visto vicino al protagonista della nostra inchiesta, Mohammad Hannoun, ritenuto dal Dipartimento del Tesoro Usa soggetto vicino ad Hamas. Diversi i tentativi che abbiamo fatto per chiederle delucidazioni in merito alla natura dei rapporti che intercorrono tra lei, Hannoun e il suo storico braccio destro Sulaiman Hijazi, che proprio lei ha invitato alla Camera durante la presentazione del report di Francesca Albanese. Quello che ci siamo chiesti, ponendo la domanda direttamente alla Acari, è il motivo per cui lei e l’ex grillino Alessandro Di Battista, dopo essere andati in missione in Libano, dal 10 al 15 gennaio 2023 e nel Sud della Turchia dal 15 al 20 gennaio 2023, siano andati anche in Siria nel marzo 2023 con la Abspp chiedendo addirittura donazioni per l’associazione. Ed è proprio per aver menzionato le donazioni che ci viene fatta la proposta di mediazione restando nel silenzio davanti a qualunque tipo di interrogativo proveniente dal Tempo.

 

  

 

Ogni qualvolta abbiamo provato a chiedere chiarimenti la risposta è stata un muro invalicabile, ma nessuno ha mai risposto nel merito, nonostante le telefonate, domande fuori da una presentazione alla Camera prima della chiusura estiva e un’ulteriore richiesta di chiarimento avvenuta durante l’evento in Senato per discutere delle sanzioni Usa a carico di Francesca Albanese. Occasione in cui la deputata ci ha tenuto a ribadire come il nostro fosse solo ed esclusivamente fango mediatico. Ma lei non smentisce, il partito nemmeno, così come il loro leader Conte. Perché, se si tratta di mera diffamazione come sostengono, non portano le prove del contrario, non mostrano che con certi elementi non hanno nulla da spartire?

 

 

O la pensano come chi elogia la vita di Sinwar capo dell'ufficio politico di Hamas, mente dell’attacco del 7 ottobre e leader riconosciuto di Hamas? «È stata ingiustamente stroncata» la vita di Sinwar secondo Hannoun e la sua eliminazione «equivale a quella di una qualsiasi donna o di un qualsiasi bambino della terra di Palestina», queste le parole di Hannoun nel 2024 in una celebrazione del terrorista, durante quello che doveva essere un normale sabato pomeriggio in piazza Oberdan a Milano. Mohamed Hannoun, lo stesso che negava il 7 ottobre e che, in risposta all’inchiesta che abbiamo condotto, si è definito simpatizzante di Hamas. La stessa Hamas che ritiene «eroico» il recente attentato di Gerusalemme. Per cui, chi ha viaggiato con lui, lo ha invitato in Parlamento, ha fatto call e conferenze con lui e con le sue associazioni, oggi, anche alla luce del conflitto in Medio Oriente, prenderà le distanze o continuerà a prendere noi come bersaglio per non dirci come stanno le cose?