clima d’odio
Governo, scorta “eccezionale” per Meloni, Salvini e Tajani: le nuove misure di sicurezza
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi lo aveva chiesto a gran voce: “Bisogna innalzare il livello di sicurezza e rinforzare le scorte, a partire dalle massime cariche dello Stato”. Dalle parole ai fatti. Secondo quanto apprende il Gazzettino da fonti qualificate, infatti, nei giorni scorsi sarebbe stata presa la decisione di aumentare al livello “eccezionale” la scorta della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dei due vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini. Una misura che si è resa necessaria dopo l’onda lunga (e le polemiche) generata dall’omicidio dell’attivista conservatore e fondatore di Turning Point Usa Charlie Kirk, ucciso durante un comizio nel campus dello Utah mercoledì 10 settembre.
Cosa s’intende per livello “eccezionale”
Come riporta il giornalista Francesco Bechis su Il Gazzettino, per livello “eccezionale” s’intende il dispositivo di sicurezza più alto destinato alle massime cariche dello Stato esposte a “rischio elevato”. In base alle classificazioni dell'Ucis (Ufficio interforze sicurezza personale), la task force del Viminale, che assegna le scorte, metterà a disposizione di premier e vicepremier due o tre auto blindate, con almeno tre agenti per ogni vettura. Chiaramente, in caso di esigenze particolari, le misure potranno essere rimodulate.
Il “rischio emulazione” e il fronte sicurezza
Il fronte sicurezza era uno dei principali nodi da sciogliere dopo le tensioni e il “clima d’odio” denunciato dalla Presidente del Consiglio in seguito all’assassinio di Kirk. E così, nei giorni scorsi, il ministro Piantedosi ha inviato una circolare alle questure e prefetture, chiedendo di aumentare le scorte a fronte di eventuale “rischio di emulazione”. Da qui la decisione, oggi più che mai inevitabile, di passare a un livello “eccezionale”. In tal senso, ci sono già dei precedenti illustri. Il dispositivo, infatti, era lo stesso a cui erano stati sottoposti l’ex premier Silvio Berlusconi e Mario Draghi, quest'ultimo minacciato dai no-vax durante la pandemia Covid-19.
La prima apparizione pubblica di Giorgia Meloni con la nuova scorta
Contrariamente a quanto era stato detto, dall’inizio della legislatura la premier aveva optato per “una scorta di secondo livello”, confermano fonti da Palazzo Chigi. Una scelta dettata dalla volontà di risparmiare sulle risorse pubbliche e non creare inutili allarmismi. Ora, però, il cambio di passo appare necessario. Non solo per il “clima d’odio” alimentato dai detrattori dopo l’omicidio dell’attivista statunitense, ma anche per le accuse su Gaza rivolte a Meloni dai pro Pal. lnoltre, nei prossimi mesi, la premier sarà impegnata in tour nelle Regioni chiamate al voto. E in questi casi, si sa, la prudenza non è mai troppa.