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Iran, l’Ue non vuole un cambio di regime. La sinistra europea strizza l’occhio all’ayatollah

Va avanti senza sosta la guerra tra Israele ed Iran. Da Bruxelles, a riguardo, sono arrivate le parole del portavoce del Servizio per l'Azione esterna, Anouar El Anouni, nel briefing quotidiano con la stampa della Commissione europea: “Sia chiaro, un cambio di regime non rientra nella posizione concordata dell'UE. Ci impegniamo a perseguire un approccio politico globale nei confronti dell'Iran per affrontare tutte le questioni che ci preoccupano, tenendo conto di tutte le opzioni a nostra disposizione, comprese le sanzioni. Ed è per questo che il nostro approccio è fondamentale quando necessario e pronto a intervenire laddove gli interessi coincidono”. La posizione dell’Ue è quindi di vedere l’ayatollah Khamnei ancora a capo della nazione persiana.

 

  

 

 

"L'Alta Rappresentante è in stretto contatto e coordinamento con i suoi interlocutori, compreso l'interlocutore americano, e tutti i canali necessari sono attivati e aperti. Come affermato nella posizione dell'UE 27, che è una dichiarazione dell'Alta rappresentante a nome dell'Unione europea, in effetti, messaggi per la de-escalation e la moderazione, nonché un invito a rispettare il diritto internazionale per entrambe le parti sono stati trasmessi e inviati a tutti gli interlocutori con cui l'Alta rappresentante sta parlando”, ha proseguito El Anouni rispondendo a una domanda sul possibile intervento Usa in Iran. “La nostra posizione è, ancora una volta, molto chiara. La diplomazia deve prevalere e la sicurezza duratura si costruisce attraverso la diplomazia e non attraverso l'azione militare”, chiarisce ancora replicando a una domanda sulla richiesta di Donald Trump al regime iraniano di arrendersi.