re del ring

Nino Benvenuti, anche il Friuli Venezia Giulia lo ricorda come esule istriano: orgoglio e gratitudine

Dopo l'intervento commosso e commovente del senatore di Fratelli d'Italia Roberto Menia, che ha ripercorso la vita di Nino Benvenuti facendo riferimento alle origini del re del ring e all'occupazione jugoslava, anche il Friuli Venezia Giulia ricorda la leggenda del pugilato come esule istriano. “Nino Benvenuti non è stato soltanto un campione di pugilato, ma un esempio concreto di ciò che significa valore: combattere, vincere o perdere, ma sempre con rispetto, generosità e umanità. È questo lo spirito che deve ispirarci e con cui lo dobbiamo ricordare": sono queste le parole con cui l'assessore regionale alla Difesa dell'ambiente Fabio Scoccimarro ha chiesto, con commozione, un minuto di silenzio all’Aula per rendere omaggio al pugile scomparso ieri all'età di 87 anni. 

 

  

 

“Era un giovane esule istriano di Isola – ha ricordato Scoccimarro – che si allenava nel dopoguerra a Trieste e da lì è diventato campione olimpico nel 1960, medaglia d’oro e miglior tecnico di quell’edizione dei Giochi, dove combatteva anche un pugile del calibro di Cassius Clay. Una classe immensa, capace di tenere sveglia l’Italia nei grandi match contro Emile Griffith e Carlos Monzon”. Una gentilezza, quella di Benvenuti, che "non si fermava sul ring", ha precisato l'assessore. "Quando Griffith si trovò in condizioni di difficoltà, malato e povero, Benvenuti si adoperò personalmente per organizzare aiuti", ha sottolineato.

 

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Un grande sportivo, certo, ma anche un grande uomo, capace di gesti di altruismo e umanità. "Anche dopo la fine tragica di Monzon, fece il possibile per mantenere vivo un legame umano. Questo era Benvenuti: un uomo capace di restare amico anche degli avversari, simbolo vero di sportività e solidarietà. Triestino d’adozione, è stato eletto sportivo del secolo della città da una giuria di giornalisti e tifosi, e rimane primo pugile italiano inserito nell’International Boxing Hall of Fame. Uno dei più grandi di tutti i tempi. Lo ricordiamo con orgoglio e con profonda gratitudine”, ha aggiunto Scoccimarro.