“tutto in piazza”

Meloni si sfoga a Rtl: "Nessuna pietà sulla mia vita privata, è finita tutta in piazza”

Un’intervista a Rtl 102.5 per parlare di numerosi argomenti. Il premier Giorgia Meloni, cuffie alle orecchie, si è concessa per una serie di lunghe dichiarazioni all’emittente radiofonica nel corso della trasmissione Non Stop News.

LA VITA QUOTIDIANA - “È stato un anno tosto. È accaduto tutto quello che poteva accadere. Il segreto è viverla giorno per giorno. L’intenzione e l’impegno di governo e maggioranza è lavorare per migliorare le condizioni dei cittadini”.

  

SALARIO MINIMO - “L’opposizione mi fa sorridere visto che hanno avuto 10 anni e non l’hanno mai fatto. Ai sindacati chiedo di essere più coerenti, visto che accettano contratti da 5 euro”.

RIFORME - “Penso che alla fine arriveremo al referendum, vedo estremamente improbabile un accordo sul pacchetto delle riforme. Faranno di tutto perché non arrivino in porto. Alla fine decideranno gli italiani. So che ci sarà un sacco di gente che si muoverà contro questo. Faranno di tutto per impedire di approvarla. Le riforme istituzionali rappresentano quelle dalle quali dipendono tutte le altre e ritengo che alla fine si arriverà al referendum, perché vedo molto difficile che si possa trovare un accordo in Parlamento. Chiederemo agli italiani che vogliono fare e saranno gli italiani a decidere se domani vogliono essere padroni di questo destino o se vogliono continuare a farlo fare a chi obiettivamente ha pensato di essere padrone delle istituzioni e non lo è. Critiche? Non si sa cosa dire perché non abbiamo toccato il ruolo del Presidente della Repubblica, in questo caso Sergio Mattarella, che è figura che per gli italiani rappresenta un assoluto punto di riferimento. Tutto quello che facciamo è dire che chi guida il governo lo debbano scegliere gli italiani. Questo è il problema di chi contesta la riforma, perché chi è stato abituato a fare il bello e il cattivo tempo facendo e disfacendo i governi nel Palazzo sulla pelle degli italiani, per realizzare programmi che nessuno aveva votato e mettere gente che nessuno aveva votato chiaramente ha un problema se si dice che questo gioco è finito”.

 

 

GIULIA CECCHETTIN - “Guardo a ieri, a quei funerali così partecipati, di persone e emozioni, come una giornata che può rappresentare una svolta che potrebbe rappresentare l’inizio di qualcosa di nuovo sul piano culturale ma invita anche a riflettere sul fatto che non abbiamo capito quanto il Covid abbia impattato sulle giovani generazioni, anche in termini di capacità di socializzare. Non ci stiamo rendendo conto del ruolo che le nuove tecnologie e i social media hanno, che messaggi sempre più improntati al nichilismo, alla cultura dei soldi facili, al sesso facile quanto stanno impattando. Rispondo anche a chi ha usato anche l’omicidio di Giulia per tentare di fare un po’ di strumentalizzazione politica e dico che ha fatto un grande errore perché questa è una materia sulla quale tutti dobbiamo interrogarci, su un mondo che sta cambiando in un modo estremamente veloce e che forse noi non stiamo perfettamente capendo. l problema è sempre lo stesso, esistono degli uomini che non accettano l’emancipazione femminile, la libertà delle donne e per questo non accettano i no. Questo è l’elemento alla base di questo problema e che dobbiamo combattere ogni giorno. Le leggi ci sono, è sul piano culturale che possiamo fare molto di più. Il problema vero è l’assenza di cultura, la crisi che vivono le famiglie e il nostro sistema educativo. Noi donne siamo libere, e non è normale avere paura di un uomo che dice di amarti. Chiamate il 1522 se avete paura, perché c’è qualcuno che vi può aiutare”.

 

 

LA VITA PRIVATA - “Beh, diciamo che delle volte si è parlato senza pietà delle mie questioni personali... Però, alla fine, elemetto in testa e si combatte. Di segreti su di me ne sono rimasti pochi, visto che la mia vita ormai è tutta in piazza…”.

PATTO DI STABILITÀ - “Non si può dire sì a una riforma che poi non si può rispettare. Non nascondo che è un momento molto delicato nella trattativa. Un’Europa seria deve tenere in considerazione, nella nuove regole della governance, le strategie che si è data. Dunque, tra Pnrr, transizione energetica e digitale non si può non tenere conto degli investimenti che l’Europa chiede. Stiamo facendo del nostro meglio per costruire una sintesi efficace ma ragionevole”.