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Israele, anche Amnesty boicotta Lucca Comics. Salvini: "Questo è razzismo"

Pietro De Leo

«Questo si chiama razzismo», con l’ultima parola scritta tutta in maiuscolo, che nel linguaggio social significa gridare un concetto. Così il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini, sul social X ha commentato la decisione di non partecipare a Lucca Comics. Dunque, si allarga il cerchio inaugurato da Zerocalcare l’altroieri con l’annuncio della sua defezione al festival dedicato al fumetto e ai giochi. Il motivo per cui la ONG non andrà nella cittadina toscana è lo stesso del fumettista: «Il patrocinio dell’ambasciata israeliana al Lucca Comics - spiegano - ci spinge a rinunciare alla nostra presenza. Comprendiamo sia prassi consolidata il patrocinio di ambasciate dei Paesi di provenienza degli artisti che realizzano l’immagine del festival, ma non possiamo ignorare che le forze israeliane stanno incessantemente assediando e bombardando la striscia di Gaza, con immani perdite civili».

 

  

Poi la replica a Matteo Salvini: «Col suo commento, Salvini in questa occasione ha dimostrato di non sapere cosa sia il razzismo. Strano, perché come dimostrano i vari "barometri dell’odio" di Amnesty International Italia, in quella materia risulta essere decisamente un esperto». Il fumettista Maicol&Mirco, invece, flette tra il no e il sì. Prima, con una striscia a fumetti pubblicata sul profilo Instagram, annuncia l’assenza al festival, poi cambia idea e annuncia che invece parteciperà. Al centro della questione, sempre il patrocinio dell’Ambasciata israeliana. Le scelte di non andare sono assolutamente legittime, però il cuore della questione (e che probabilmente è alla base dell’accusa di Salvini) è quanto, in questa catena di defezioni, si ometta buona parte della questione. Un'ambasciata di uno Stato democratico rappresenta anche un popolo, e quello di Israele è stato ferito dalla mattanza dello scorso 7 ottobre. Nessuno, chiaramente, vorrebbe vedere i morti a Gaza, ma neanche nei kibbutz o nel deserto del Negev, dove un’orda di assassini islamici si è abbattuta uccidendo e sequestrando giovani vite. Prima di ridurre le questioni a gazzarra, è necessario riflettere su questo. E la mobilitazione, promossa così, non rende di certo merito al valore universale della pace.

 

Intanto, ieri, Zerocalcare ha sottolineato la sua decisione, in uno scambio di post su «X» con il vicedirettore del Foglio Maurizio Crippa. «Lo schifo», aveva accusato quest’ultimo sul gesto di Zerocalcare. Che gli replica: «Sono stato più volte in Siria quando c’era l’Isis per supportare i curdi e chi combatte sul campo il jihadismo. Lo faccio ancora tutti i giorni come posso. Amiche e amici miei più coraggiosi di me ai jihadisti gli sono andati a sparare direttamente. Tu esattamente - dice Zero calcare al suo contraddittore - che C... fai?». Si allarga anche la polemica politica.