dietro front

Elezione diretta del presidente del Consiglio, così Carlo Calenda si rimangia tutto

Qualcuno dice che cambiare idea è sintomo di intelligenza. Sarà, ma forse in politica non è proprio il massimo. Ed è quello che è successo a Carlo Calenda, leader di Azione, che ha pubblicato un post su X in cui critica la scelta del governo di presentare una riforma istituzionale per l'elezione diretta del presidente del Consiglio. «Il Governo sembra intenzionato a presentare una riforma istituzionale per l’elezione diretta del presidente del Consiglio. È una riforma sbagliata nel merito e nel metodo - scrive Calenda su X - Quello che non funziona in Italia è il Parlamento e il rapporto tra Regioni e Stato centrale. Sarebbe utile che il governo si concentrasse su salari, sanità e Pnrr mentre le riforme istituzionali devono essere affrontate da una commissione bicamerale con poteri redigenti, cercando un accordo ampio».

 

  

 

 

 

Peccato, però, che, solo un anno fa, Carlo Calenda la pensava in un modo diametralmente opposto e difendeva la scelta di optare per una riforma istituzionale che andasse nella direzione del sindaco d'Italia. "Il Paese ha bisogno di governi stabili ed efficienti, al servizio dei cittadini -  scriveva Calenda il 19 agosto 2022 - Con il Sindaco d'Italia, dopo le elezioni si sa subito chi ha vinto e chi vince governa per 5 anni". Tranne se non si cambia idea...