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Reddito di cittadinanza, Giuseppe Conte e Elly Schlein soffiano sul fuoco

Luigi Frasca

Dopo lo stop al reddito di cittadinanza Pasquale Tridico, dalle pagine del blog di Beppe Grillo, accusa il governo di voler attaccare «i poveri piuttosto che la povertà». La tesi è chiara: la social card prevista dall’esecutivo Meloni è poca roba, ha dei requisiti stringenti e poco «logici». Ma andiamo a vedere cosa ha detto l’ex numero uno dell’Inps. Tutti i nuclei con un Isee sotto i 15 mila euro hanno diritto alla carta con 382 euro, ma «i nuclei devono essere formati da almeno tre persone, i nuclei non devono essere percettori di altre prestazioni a sostegno del reddito, la carta non si ricarica ogni mese ma è una tantum, le risorse» da 500 milioni di euro e «coprono a mala pena 1 milione e 300 mila nuclei». Non solo. «Il 50% delle carte viene distribuito ai comuni sulla base della popolazione residente in ciascun comune, mentre l’altro 50% sulla base del rapporto tra il reddito medio pro capite del comune in questione e il reddito medio nazionale. Questo determina che il 50% delle persone di una città X, anche se più ricche del 50% delle persone di un’altra città Y riceve comunque la carta».

Un principio che, secondo Tridico, «non segue nessun principio di equità». Non solo. Per l’uomo dei Cinque Stelle le domande accolte sarebbero pochissime «solo il 18%» nonostante le circa 7 milioni di famiglie con reddito sotto i 15 mila euro l’anno. Tridico non lesina giudizi negativi anche al ministro Lollobrigida che avrebbe stilato una lista dei prodotti che è possibile acquistare con la card «senza criterio». «La marmellata è esclusa, mentre il pane è incluso» scrive Tridico «l’aceto balsamico e il vino sono esclusi mentre i pomodori pelati sono inclusi, il pesce congelato è escluso mentre gli ortaggi sono inclusi». Poi c’è il capitolo «carta». Perché, si chiede l’ex presidente Inps, non accreditare i soldi con un accredito sul conto corrente, che costerebbe meno considerando anche che i 382 sono una tantum e non mensili? Forse perché «la carta permette di controllare gli acquisti e di renderli possibili solo nella grande distribuzione, come il Ministero dell’agricoltura e della sovranità richiede» si risponde. A Tridico ha risposto Luca De Carlo di FdI, presidente della Commissione Agricoltura al Senato. «Ci vuole davvero una gran bella faccia tosta» forse «l’ex presidente Inps si è già dimenticato le truffe e i milioni di euro sperperati. Un sistema messo in piedi solo per creare un circuito clientelare per il M5S». A dar manforte all’ex numero uno dell’Istituto nazionale di previdenza arriva Conte: «Ci permetta Meloni di essere scettici sulle capacità di dialogo del suo governo, che ieri ha fatto scrivere dall’Inps un sms a 169 mila famiglie in estrema difficoltà dicendo loro: d’ora in poi arrangiatevi da soli». Mentre EllySchlein accusa il governo di essere «brutale» con «persone che hanno difficoltà a mettere insieme pranzo e cena». Stessa polemica cavalcata anche dal sindaco Gualtieri: «Solo a Roma c’è il rischio che più di 10.000 persone siano costrette a rivolgersi agli sportelli dei servizi sociali perché private di un sostegno determinante e in cerca di una fantomatica presa in carico».