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Elly Schlein, altro capolavoro. "De Luca pronto a cambiare partito": dove va

La debacle del Pd di Elly Schlein è legata a doppio filo a un nome, anzi un cognome: quello di Vincenzo De Luca, governatore della Campania, e naturalmente del figlio Piero sostituito nel ruolo di vice-capogruppo dem a Montecitorio da Paolo Ciani. Tra mille polemiche. Ebbene, De Luca senior potrebbe lasciare presto il Partito democratico. Un addio pesante, nonostante il presidente della Regione Campania venga percepito come un battitore libero della galassia dem. "Se il Pd non mi vuole potrei anche trovare un altro simbolo", è la frase attribuita a Vincenzo De Luca secondo quanto riporta Libero, una reazione nei confronti di Elly Schlein per aver rimosso Piero De Luca da vice-presidente del gruppo parlamentare. 

 

  

"Non solo. Il governatore non ha mai fatto mistero di ambire al terzo mandato, per cui ha pronta una riforma dello statuto che cancella il limite ai due. Ma ci vuole l’ok della segretaria Schlein che difficilmente avallerà il cambiamento", si legge nel retroscena che indica due possibili destinazioni politiche per l'ex sindaco di Salerno: da una parte ci sarebbe Italia viva di Matteo Renzi, dall'altra il movimento di Cateno De Luca (solo un'omonimia) Sud chiama Nord. Il terzo mandato in Regione, così, diventa possibile. 

 

Nella sua ultima diretta social De Luca è tornato ad attaccare il governo, ma anche a riversare fuoco amico (verrebbe da dire col "lanciafiamme"...) sul Pd. "Per chi vive nella dimensione della politica sa che l’Italia è un grande circo equestre. Siamo rovinati. Si fa fatica anche a seguire le vicende della politica, che riguardano il Governo. Il Pnrr è diventato un’avventura nei mari tropicali e, intanto, tengono bloccati 20 miliardi di euro destinati al Sud", attacca il governatore campane. "Non c’è da trovare conforto da nessuna parte perchè, poi, anche all’opposizione capita di trovare forze politiche che si presentano come una via di mezzo tra Lotta Continua e lo Zecchino d’Oro", afferma De Luca che sentenzia: "Cari concittadini, siamo rovinati".