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Quando si vota per le elezioni comunali: centrodestra unito, sinistra divisa

Oltre 700 comuni al voto, tra cui 17 capoluoghi di provincia e un capoluogo di Regione, Ancona nelle Marche. È conto alla rovescia per le elezioni amministrative di primavera. Una tornata elettorale divisa in due parti - la prima, il 14 e 15 maggio per gli elettori delle Regioni a statuto ordinario, la seconda, due weekend dopo, per quelli di Sicilia e Sardegna - e che può essere considerata un primo test politico per partiti e leader, a un anno esatto dalle elezioni europee del 2024.

Il centrodestra - che si presenta unito ovunque ad eccezione di Massa, dove FdI sostiene un suo candidato - mira a confermare i suoi sindaci e ad aumentare il vantaggio nei confronti del centrosinistra, conquistando capoluoghi importanti come Ancona e Brescia. Proprio a Brescia, non a caso, la premier Giorgia Meloni chiuderà venerdì sera la campagna elettorale, in un comizio che la vedrà sul palco insieme ai vicepremier di Lega e Forza Italia Matteo Salvini e Antonio Tajani.

  

La manifestazione unitaria replica quella di lunedì scorso ad Ancona, dove Meloni ha centrato il suo intervento sui temi del lavoro - dopo il decreto del Primo Maggio che ha mandato in pensione il reddito di cittadinanza - e delle riforme istituzionali.

Argomenti, insieme al problema del caro affitti per gli studenti universitari, toccati nei suoi tour sui territori anche dalla segretaria del Pd, Elly Schlein. L'obiettivo dei dem è replicare il successo già ottenuto a Udine nei 'feudi' del centrodestra come Pisa e Siena. E nelle due città toscane, non a caso, la segretaria terrà venerdì i comizi di chiusura, con i candidati sindaci Paolo Martinelli e Anna Ferretti.

Sul fronte M5S, il partito di Giuseppe Conte marca le differenze dai dem sostenendo propri candidati ad Ancona, Brescia, Imperia, Massa, Siena, Terni, Treviso e Vicenza, in diversi casi in coalizione con Unione popolare. Venerdì Conte passerà la giornata in Puglia, con tappa finale a Brindisi per tirare la volata al candidato pentastellato Roberto Fusco. La città pugliese scelta dall'ex premier per chiudere la campagna è anche uno dei pochi grandi centri in cui Pd e Movimento 5 Stelle si presentano uniti, insieme a Latina, Pisa e Teramo (oltre a Catania e Siracusa dove le urne si apriranno il 28 e 29 maggio).

Capitolo a parte quello del Terzo polo: dopo la rottura tra Matteo Renzi e Carlo Calenda sulla nascita del partito unico, Azione e Italia Viva corrono uniti solo in quattro città, tra cui Vicenza in coalizione con i dem. Occhi puntati, infine, sull'affluenza: un dato in costante discesa, che ha subito un vero e proprio tonfo alle regionali di febbraio.