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Primarie Pd, la rivelazione del sondaggista Piepoli: perché Bonaccini ha perso

Il sondaggista Nicola Piepoli non è sorpreso dalla vittoria alle primarie del Pd di Elly Schlein, che ha battuto Stefano Bonaccini nel duello ai gazebo. «Schlein è una dura ma usa il guanto di velluto, la gentilezza. E se ha vinto è perché ha le doti per vincere. Si vince non perché uno è bello o brutto ma semplicemente perché è leader. E lei si è dimostrata un leader. Per certi aspetti sembra abbastanza simile, in termini metaforici, alla sua rivale Meloni... Però, mentre l suo potenziale è tutto ancora da sviluppare, la Meloni lo sta già sviluppando perché è al potere…» le parole del noto sondaggista intervistato dall’Adnkronos.

 

  

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Piepoli non ha dubbi: «La vincitrice delle primarie si è rivelata un degno competitor della Meloni... Un milioni di voti è un dato rappresentativo della situazione del Pd e dell’opinione pubblica del partito. Per me l’affermazione della Schlein non è una sorpresa, è una normale salita in periferia al di fuori dei nuclei decisionali de partito». Tradotto: «È un partito che dice ‘il mio posto è a sinistra’, qualcuno si è offerto per difendere questo posto e il partito lo ha votato. È assolutamente normale». 

 

 

Cosa ha sbagliato Bonaccini? «Ha sbagliato nell’essere normale nel passato, cioè un minuto fa, visto la continua variabilità dell’elettorato», taglia corto Piepoli sulla questione, poi spiega: «L’opinione pubblica non era come nel ’73, 50 anni fa. Allora il partito di sinistra era un monolite. La direzione di Berlinguer, era una direzione apparentemente democratica ma in realtà era monolitica... Berlinguer - insiste il sondaggista prima di concludere il ragionamento - era un grande leader di un partito monolitico. Adesso bisogna essere un grande leader di un partito variabile, difendendo i valori a sinistra, ovvero più amore tra la gente, più fiducia tra la gente, meritocrazia e gentilezza, anche con i nemici…».